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Come sposare un milionario

Regia di Jean Negulesco vedi scheda film

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La recensione su Come sposare un milionario

di luisasalvi
6 stelle

Penso di poter anticipare il finale, che è ovvio e prevedibile dal titolo del film, tenendo conto dell’epoca in cui è stato girato: alla fine trionfa l’amore e tutte e tre le protagoniste rinunciano al ricco in favore dell’amore. Che poi quello più spiantato risulti, una volta scelto in nome dell’amore, ricchissimo, fa parte delle regole.

Il film inizia con cinque minuti di “concerto” privo di collegamento con la vicenda; non se ne capisce il senso, la musica riprende quella iniziale e continua accompagnando la presentazione dei titoli, poi l’arrivo di navi a New York, altro fatto privo di nessi con la vicenda. Poi capisco: la musica è di Alfred Newman, il più noto e più premiato compositore di colonne sonore per film, autore della fanfara che accompagna il logo della 20th Century Fox, produttrice del film. All’epoca del film Newman aveva già vinto sei Oscar per la migliore colonna sonora. Evidentemente poteva imporre questo inizio autocelebrativo, noiosissimo, che abbassa la qualità del film nel suo complesso.

Il film è considerato da molti come l’opera migliore di Negulesco, e non stento a crederlo: di lui ho visto ben pochi film e non sono interessato a vederne altri…

Il film non merita grandi studi; la trama è facile e sarebbe comprensibile a chiunque, ma siccome il film è soporifero devono esseri addormentati gli estimatori, che ne danno resoconti fantasiosi, a partire dal recensore ufficiale del film in questo sito, che conclude affermando “Per sposare un milionario però ci vuole la stoffa giusta e, delle tre, soltanto due riusciranno, quasi loro malgrado, a dimostrare di possederla”. Wikipedia riporta esattamente la stessa trama, salvo all’inizio l’aggiunta del nome delle tre ragazze e, alla fine, la variante che non due bensì “soltanto una riuscirà”…

Penso di poter anticipare il finale senza creare turbamenti ai miei due o tre lettori, poiché è un finale ovvio, prevedibile già dal titolo del film, tenendo conto dell’epoca in cui è stato girato: alla fine trionfa l’amore e tutte e tre le protagoniste rinunciano al ricco più o meno autentico e più o meno accalappiato in favore dell’amore con qualche spiantato. Che poi almeno uno dei presunti spiantati, quello apparentemente più spiantato di tutti e perciò ripetutamente rifiutato, risulti, una volta scelto e accettato in nome dell’amore, ricchissimo, fa anche parte delle regole. Altro che “stoffa giusta” “per sposare un milionario”.

Pola (Marilyn) è molto miope, non vuole mettere gli occhiali in pubblico, perciò sbatte continuamente contro porte o persone o altri ostacoli, affinché alla fine qualcuno del pubblico rida; poi però in aereo riconosce il suo vicino che aveva incontrato di sfuggita mentre lui cercava di andarsene e non farsi vedere; ma questa è un’altra storia, è la scoperta dell’amore a otto occhi (anche lui è molto miope) e qui è “particolarmente adorabile Marilyn”, sempre secondo film.tv.

Ancor più esagerata la figura dell’altro riccastro, sposato in cerca di avventura che non si conclude; o piuttosto, anche questa si conclude con la scelta d’amore per un forestale dallo stipendio modestissimo.

Insomma, un gradevole film natalizio: poiché omnia vincit amor, e tenuto conto che sto vedendo e giudicando il film durante le festività natalizie, et nos cedamus amori e regalo al film una stella di troppo, dimenticando lo sproposito di quel concerto iniziale. Ma non ricordatemelo dopo le feste, altrimenti finirò per cedere ai rimorsi di coscienza e togliere la stella di troppo…

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