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The Final Wish

Regia di Timothy Woodward Jr. vedi scheda film

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La recensione su The Final Wish

di maghella
4 stelle

 

Un pastrocchio. Spesso mi accade di trovare subito una definizione per un film dopo i primi 20 minuti, e difficilmente cambio idea continuando la visione. In questo caso il film dura 95 minuti, quindi (se la matematica non è un'opinione) ho avuto 75 minuti pieni in cui il termine "pastrocchio" mi continuava a girare nella testa e più la trama prendeva corpo e più il pastrocchio si infittiva fino ad entrare in un ginepraio narrativo senza più molto senso. Cerco di tirare le somme in poche parole: un'urna maledetta proveniente dalla Mesopotamia (si sa, tutte le cose maledette, per lo più,  provengono da lì) esaudisce  tutti i desideri di chi la possiede  (come la lampada di Aladino), fino ad un sesto o settimo desiderio, a quel punto l'urna chiede in cambio l'anima. Ad onor del vero, il film ha un buon incipit, un prologo in cui si vede una mattanza compiuta da un padre di famiglia in preda ad un raptus omicida. Poi la storia si concentra sulle vicende di un giovane  avvocato che non riesce a trovare lavoro e che proprio dopo aver ricevuto l'ennesimo rifiuto da parte di uno studio associato, e dopo essere stato buttato fuori di casa dal suo padrone per non aver pagato l'affitto da più di un mese, riceve una telefonata dalla sua ex che il padre è morto. Una volta tornato a casa in un piccolo paese dell'Ohio, capiamo che il nostro bravo ragazzo avvocato sfigato affetto anche da labbro leporino, ha raccontato un sacco di balle alla madre , facendole intendere di essere ricco e affermato. In verità il nostro povero sfigato cerca di capire come può tirare su qualche soldo vendendo la merce del negozio di antiquariato del padre, capendo subito che il pezzo forte è proprio l'urna. Da quando il nostro sfigato si è messo l'urna in camera, però,  inizia ad avere piccole fortune e alcuni desideri che aveva espresso gli si avverano: la morte di una cane che era troppo aggressivo, la vincita ad una lotteria, fino alla eliminazione del labbro leporino. Peccato che questi desideri avverati siano accompagnati da strane apparizioni demoniache. Il nostro sfigato fortunello (sempre insieme alla ex, che si sa...la ex fa sempre sentimental pure negli horror più cialtroni) inizia a farsi delle domande, soprattutto quando vede andare fuori di brocca l'anziana madre per un suo desiderio che la voleva vedere tornare felice. L'aspirante trama horror si tinge così di thriller,  andando a ripescare il padre omicida del prologo che spiega quale sia la maledizione legata all'urna. É a questo punto che il pastrocchio si mette in un ginepraio: iniziano a venir fuori altri personaggi che servono a trovare un epilogo finale sensato, ma che  fanno più confusione che altro e che levano quel poco di suggestione che il film avrebbe potuto creare per lo spettatore più impressionabile. Credo che il difetto principale del film sia proprio quello di aver voluto dare alla storia più rotte narrative, levandogli così qualsiasi tipo di personalità di genere, avendo come risultato un prodotto mediocre (per non dire peggio). A salvare capre e cavoli è sicuramente un buon cast, prima tra tutti la brava (sempre brava e ormai collaudatissima) Lin Shaye nel ruolo della madre, volto super conosciuto dagli affezionados del genere horror per la sua presenza decennale nei film di questo tipo. La regia invece non riesce a stare dietro alla sceneggiatura dispersiva. La macchina da presa si concentra troppo spesso su particolari che poi si scoprono non aver nessun tipo di rilevanza, se non per un vezzo di stile registico che sinceramente lascia il tempo che trova. Ultima critica al pastrocchio la riservo per il finale che vuole essere di grande effetto cercando un'ultima suggestione, ma che risulta non solo banale ma pure scontato.  Peccato, l'idea dell'urna con le caratteristiche della lampada di Aladino poteva essere divertente, ma forse più per una serie televisiva che per un film di un certo livello (al quale, credo per onestà,  nessuno deve aver aspirato mentre lavorava al film). Certamente il finale banale e scontato si presta ad un seguito di un altro paio di film a costo contenuto.

Lin Shaye

The Final Wish (2019): Lin Shaye

 

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