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Roubaix, una luce

Regia di Arnaud Desplechin vedi scheda film

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Cast Roubaix, una luce

A dirigere Roubaix, una luce è Arnaud Desplechin, regista e sceneggiatore francese. Nato a Roubaix nel 1960, ha mosso i primi passi nel mondo del cinema come operatore di ripresa per l'amico Eric Rochant sul set di un cortometraggio, ha esordito come regista nel 1991 con il mediometraggio La vita dei morti. Sebbene non abbia mai ricevuto premi, prima di Oh Mercy, ha visto cinque film da lui diretti ospitati in concorso dal Festival di Cannes: La sentinelle, Comment je me suis disputé... (ma vie sexuelle), Esther Kahn, Racconto di Natale e Jimmy P. Ha anche avuto l'onore di aprire la rassegna (fuori concorso) nel 2017 con I fantasmi d'Ismael.

"Al centro di Roubaix, una luce - ha dichiarato Desplechin - c'è la questione dell'inumanità. Cos'è umano, cosa non lo è? Attraverso gli occhi del commissario Daoud, tutto si rivela essere profondamente umano, la sofferenza come il crimine. Per Daoud, il compito della legge è quello di far rientrare nell'umano ciò che ha fatto piombare nella paura. L'omicidio della signora non viene mostrato ma le due assassine ripeteranno la scena, offriranno la loro testimonianza al poliziotto e si riprenderanno la loro umanità. Grazie a Daoud, do un volto alle due donne, mi riconosco in esse e non le giudico. Per il crimine, ci sono i giudici e io non lo sono. Le due giovani hanno il volto di Léa Seydoux e Sara Forestier".

"Entrando nel dettaglio, Roubaix, una luce presenta due poliziotti con caratteri diversi che simpatizzano", ha aggiunto il regista. "Louis, un giovane cattolico goffo, ha quasi sempre torto. Daoud, senza famiglia o religione a cui aggrapparsi, riesce invece a riconoscere la verità con un solo sguardo. Estraneo nella sua stessa città e odiato dai suoi cari, Daoud sa come identificarsi in tutti coloro che incontra e come condividerne l'umanità. Più iconici che romantici, Louis e Daoud hanno i volti di Antoine Reinartz e Roschdy Zem".