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Black Mirror: Bandersnatch

Regia di David Slade vedi scheda film

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La recensione su Black Mirror: Bandersnatch

di SatanettoReDelCinema
4 stelle

Quale modo migliore di inaugurare la nuova stagione di recensioni se non facendo una delle cose che mi riescono meglio, cioè andare controcorrente?

Ma non fraintendete, se lo faccio è perché ho le mie valide ragioni per farlo. In questo caso parliamo di una delle trovate più recenti della popolare piattaforma di streaming Netflix: la creazione di uno speciale di una serie televisiva fatto in stile "interattivo". Già, un episodio interattivo, con le dovute virgolette, dove tu ti siedi comodo sul divano e ti godi la storia che ti raccontano fino a quando non ti porgono davanti ad una scelta che tu spettatore sei nelle piene capacità di compiere e che può influenzare la storia fino a portare ad un finale totalmente diverso o a dei vicoli ciechi che ti riportano indietro.

Per l'occasione, si è scelto Black Mirror, serie televisiva di matrice britannica che tratta dei pericoli derivanti dalla tecnologia e soprattutto dal suo utilizzo. Una serie abbastanza facile da cui trarre uno speciale di questo tipo, non avendo una continuity narrativa che possa rischiare di venire scombinata (ogni episodio è una storia a sè, con personaggi a sè, in un universo forse condiviso come affermato ormai l'anno scorso dal creatore del franchise Charlie Brooker).

Leviamoci dunque il dente: Bandersnatch è tutto fuorché un capolavoro e, soprattutto, è tutto fuorché un prodotto innovativo. Al di là dello scontato riferimento ai libri-game (di cui non sono un cultore ma ho letto abbastanza storie di Topolino da saperne un minimo) sono stati prodotti film interattivi, specie negli anni recenti, sceneggiati in maniera barbina e giustamente stroncati da pubblico e critica. Adesso arriva Netflix, fa una cosa simile con Black Mirror e si applaude e si grida al capolavoro.

Domanda: Cosa cambia quindi tra questo esperimento e quelli passati?

Risposta: Il marchio e la casa di produzione. Niente altro.

I problemi di Bandersnatch sono fondamentalmente gli stessi dei prodotti interattivi antecedenti (accomunati bene o male dallo stesso problema di fondo, alias il fatto che la soluzione del "tornare indietro e cambiare scelta in caso di vicolo cieco" rende molto di più su carta che su schermo): le scelte sono limitate e davvero poco incisive, il racconto intrattiene i primi minuti, complice la premessa sicuramente interessante, fino alla prima scelta, ma dopo la storia inizia a diventare frammentaria e in certi punti stupida. Le varie sottotrame che si aprono non vengono mai chiuse perché non c'è possibilità di esplorare fino in fondo ciò che la cornice offre e perfino la storia principale si chiude, a parte forse per uno dei cinque finali disponibili, in maniere insoddisfacenti portando ad un senso di incompletezza che fanno pensare di aver sprecato due ore della propria vita.

La giustificazione di tutti questi problemi qual è stata? La vera interattività non esiste e tu non sei mai stato realmente in controllo della storia. Proprio originale. Mai sentita una giustificazione del genere.....perché sì, di "giustificazione" stiamo parlando, perché che l'interattività assoluta non esista è provato da anni e ciò non può essere il paracadute per un prodotto confezionato bene ma di cui sembrano essersi resi conto solo all'ultimo che andasse scritta anche una sceneggiatura completa.

Se Bandersnatch non fosse stato prodotto da Netflix e non avesse su di se' il marchio Black Mirror sono sicuro al 199% che non avrebbe tutti questi consensi. E badate bene, io sono un fan della serie britannica, o quantomeno lo sono stato. Da dopo che Netflix l'ha acquistata, da dopo lo speciale White Christmas, BM è diventata progressivamente la caricatura di se' stessa, andando a perdere la vena raccapricciante e psicologicamente violenta che possedevano le prime due serie e lo speciale ed adagiandosi sempre di più su un piano di "critica generica", incapace di essere potente come in passato. E' rimasto un buon prodotto, questo sì, con anche un paio di episodi elevati, ma niente di più. E la quinta stagione, in arrivo in autunno, è già stata confermata essere più "ottimistica"......Wow, poco poco snaturata insomma.

Tornando a Bandersnatch, concludo dicendo che piacerà sicuramente a tanti, soprattutto a chi non ha mai vissuto l'esperienza dei libri-game nei gloriosi anni '80-'90, anche perché comunque tecnicamente non è un brutto film. Per quanto mi riguarda, è un esperimento fallito, vuoto e noioso, che vedrà quasi sicuramente un seguito tra 1-2 anni. Spererei in qualcosa di meglio da ciò, ma da come viene giustificato a priori da produttori e fandom non ne sono affatto fiducioso.

 

Voto: 4,5/10.

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