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Canzone proibita

Regia di Flavio Calzavara vedi scheda film

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La recensione su Canzone proibita

di mm40
2 stelle

Seconda guerra mondiale: Paolo ritorna ferito dal fronte, Roberto viene dato per disperso. Paolo ne approfitta per sposare e fare una figlia con Bianca, fidanzata di Roberto. Che però un giorno a sorpresa ritorna e pretende indietro la donna.

 

Canzone proibita è uno dei tanti film che in quegli anni vedevano protagonista Claudio Villa, tanto dotato come cantante quanto di modesto impatto sul piano della recitazione. La sceneggiatura scritta da Jacopo Corsi, Guglielmo Santangelo e Mario Terribile rivisita per l’ennesima volta i luoghi comuni del filone sentimental-musicale, aggiungendo un finale a sorpresa (ma nemmeno più di tanto, pensando al complesso della storia in rapporto alla morale cattolica che allora imperava in censura, nonché nell’opinione pubblica) che restituisce appieno l’idea di un’Italietta bigotta, ipocrita, qualunquista nel midollo. Due uomini si contendono una donna (e già cominciamo male), lei ama uno ma sposa l’altro (procediamo peggio) e quando il primo, a sorpresa, ritorna in scena, lei va in crisi e al pretendente non rimane – per non spezzare il sacro vincolo del matrimonio, si capisce – che farsi sacerdote: ogni commento ulteriore è superfluo. Nel cast troviamo anche Franco Silva, Fiorella Mari, Dante Maggio ed Ettore Salvi; per il regista Flavio Calzavara, mestierante dedito al cinema popolare-alimentare, è questa una delle ultime prove. Direttore della fotografia è Adalberto (Bitto) Albertini, futuro regista di genere. 2/10.

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