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Happy Birthday

Regia di Cédric Kahn vedi scheda film

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La recensione su Happy Birthday

di supadany
4 stelle

Festa del Cinema di Roma 2019 - Selezione ufficiale.
Le riunioni di famiglia sono sempre temute, soprattutto quando tenute saltuariamente e alcuni dei convitati, non facendosi mai vedere né sentire, sono ormai diventati dei corpi estranei.
All'interno di questa dinamica, c'è spazio un po' per tutti. C'è chi si lascia scivolare addosso qualsiasi cosa succeda e chi si adopera per salvare il salvabile. Chi ha la battuta perennemente in canna e chi non può fare a meno di combinare qualche guaio nel momento meno opportuno.
Infine, per forza di cose, non può mancare chi rompe le fantomatiche uova nel paniere. Chi da tempo attende in silenzio nella penombra, pronto per prendere gli altri in contropiede turbandone l'umore.
In occasione del settantesimo compleanno di Andréa (Catherine Deneuve), la sua famiglia si riunisce nel casolare di campagna dell'anziana per festeggiarla.
Al marito Jean (Alain Artur) si aggiungono i due figli, Vincent (Cédric Kahn) e Romain (Vincent Macaigne), il primo con moglie e figli, il secondo con Rosita (Isabel Aimé Gonzàlez-Sola), la sua nuova fiamma, e una telecamera che ha intenzione di utilizzare per riprendere l'intera giornata.
La quiete viene bruscamente interrotta dall'arrivo di Claire (Emmanuelle Bercot), la figlia minore di Andréa, assente da svariati anni e accorsa per avanzare una pretesa che manderà in frantumi l'armonia del gruppo.

 

Vincent Macaigne

Happy Birthday (2019): Vincent Macaigne


L'originalità è un bene prezioso che, pur essendo in cima alla lista della spesa, non si compra al mercato. Per questa ragione, il più delle volte è assente e gli sforzi da esperire per non compiere un buco nell'acqua vanno indirizzati altrove.
Come si evince dalla trama, Fête de famille è insediato in un ecosistema ampiamente saturo, per cui la differenziazione con i suoi precursori è rintracciabile nella brillantezza dei dialoghi, nelle situazioni che determinano i cambi di rotta in corso d'opera, nella definizione dei personaggi e nella capacità degli interpreti di incidere all'interno di un contesto corale.
Il film diretto da Cédric Kahn non eccelle in nessuno di questi parametri, non possiede una sola caratteristica che lo identifichi in maniera chiara e univoca.
Formalmente è ordinato, ma ha poche argomentazioni da spendere, quasi tutte aperte e sviluppate su archi ristretti, tra richieste spiazzanti, incidenti stradali e dissapori resuscitati dal passato. Così, si anima esclusivamente quando dalla gabbia di matti di cui dispone qualcuno scatena una sfuriata, ma sono fuochi di paglia episodici, peraltro scarsamente sorretti dai dialoghi, con picconate servite quasi esclusivamente dall'esuberante Vincent Macaigne e da Emmanuelle Bercot, isterica più che mai.
A conti fatti, Féte de famille esprime gli idiomi di un cinema tutto sommato godibile ma ancorato in un porto sicuro, senza particolari ambizioni, avaro anche nell'esposizione delle sue star (ad esempio, Catherine Deneuve non viene sollecitata nemmeno per sbaglio, tutt'altra storia rispetto a Le verità).
Superfluo.

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