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Linda

Regia di Jesús Franco vedi scheda film

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La recensione su Linda

di giurista81
4 stelle

Il Jess Franco degli anni ottanta è un regista ormai in parabola discendente, non più supportato da produzioni importanti. Sono ormai lontani i tempi delle collaborazioni con Towers che lo avevano portato a dirigere pellicole diventate dei cult assoluti dell'horror erotico. Tuttavia, tra mille difficoltà, il nostro riesce ancora a sfornare qualche cult quale I Violentatori della Notte (1987) e l'Oasi degli Zombi (1982). Il film qui oggetto di esame è una piccola produzione softcore ispanico-tedesca, sulla scia di quelle che impegneranno Joe D'Amato per gli anni ottanta e novanta, che punta tutto sulle grazie femminili, in particolare quelle della bomba sexy cilena Raquel Evans (ottima interpretazione).

Il soggetto e la sceneggiatura sono risicati all'osso, pur delineando un abbozzo di trama che talvolta è del tutto assente in produzioni del genere. Al centro della storia c'è la tragedia (che poi non sembra tanto tale) che colpisce una giovane ragazza, la bionda (e fredda) Ursula Buchfellner, ricattata e segregata in un bordello gestito dalla temibile e seducente maitresse interpretata dalla Evans. Quest'ultima è il classico personaggio dei pulp che uscivano nelle province italiane negli anni sessanta e settanta. Allevatrice di scorpioni, si muove nuda sotto l'attenta lente dell'esperto Franco e seduce gli uomini, in particolare il protagonista interpretato dal granitico e mediocre spagnolo Antonio Mayans (produttore del film, peraltro, insieme a Otto Retzer, anche lui attore nei panni dello sgherro pelato che picchia e tortura). Quest'ultimo incarna la classifica figura del maschio che viene sedotto facilmente da tutte le bellezze di turno, in quanto incapace di resistere al richiamo della carne e che, alla fine, salverà la buona di turno promettendole amore eterno (con quale coraggio non è dato sapere).

Curioso notare come Linda, il personaggio che da il titolo al film, non abbia alcuna rilevanza ai fini della vicenda. Interpretata dalla simpatica e piuttosto graziosa Katja Bienert, rappresenta un ruolo del tutto alieno ai fatti. Linda è protagonista di un altro film che si incrocia solo alla fine con la trama principale e in modo del tutto insignificante. Sembra quasi che il produttore abbia preteso l'inserimento di un personaggio, a film già girato, per far entrare nel progetto l'attrice. Le sequenze con la Bienert non hanno altro significato se non quello di dilatare i tempi del film. Il suo è un personaggio stereotipato da falsa santarellina che esce da un convento di suore (dicendo di non essere mai stata con un uomo) salvo non perdere occasione per dar sfogo ai divertimenti giovanili di stampo pruriginoso, peraltro accompagnata da un imbranato del posto che, probabilmente, neppure ama.

Inutile dire che il film sia pieno zeppo di nudi femminili e di atti amorosi girati, si deve dare atto, con un certo talento da Jess Franco. Franco è altresì bravo a inserire molti momenti ironici nei dialoghi, aspetto che conferisce quel qualcosa in più a una sceneggiatura altrimenti spenta.

Il pezzo forte restano i nudi integrali, ma soprattutto alcune inquadrature ad arte con seni in primissimo piano con campo lungo in cui vediamo scenografie amene oppure una sequenza onirica in cui vediamo la Buchfellner rinchiusa in una teca narcotizzata da una nebbia che sale dal basso e le inibisce le resistenze mentali portandola a copulare con i clienti del bordello. Memorabile anche il lungo amplesso con la Evans che cavalca un Mayans volato nella pace dei sensi della dimensione che annacqua il cervello e spegne la ragione.

Musicato piuttosto bene, pecca di una versione televisiva che dire censurata è dir poco e che, di conseguenza, rende il montaggio a tratti incomprensibile.

Nel complesso Linda è un erotico minimalista e sbilanciato, incapace di gestire i due distinti filoni di narrazione (quello di Linda insignificante) che intende proporre e che mal si amalgamano tra loro. Ciò nonostante Franco, qua meno interessato a virtuosismi con zoom e riprese strambe, scandisce un ritmo discreto e piazza diverse scene ben girate che portano il film ai margini della sufficienza soprattutto per l'ottimo personaggio interpretato dalla Evans (super bomba sexy e qua brava anche in recitazione).

 

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