Regia di Anthony M. Dawson (Antonio Margheriti) vedi scheda film
Una ben organizzata banda di ladri riesce ad impossessarsi di un bottino di diamanti saccheggiato presso il deposito di una miniera, che costoro incendiano per sviare l'attenzione delle guardie.
In fuga, circondati dal mare di un'isola tropicale che li accoglie, il gruppo decide di attuare il piano a lungo studiato, ovvero di gettare i preziosi raccolti in un beauty case, in fondo al mare, contando sulla presenza di uno sciame di piranha voracissimi ed assai prolifici che il bieco finanziatore del colpo si è prodigato ad immettere in quelle acque, in modo da salvaguardare la preziosa mercanzia.
In attesa che si calmino le acque, i vari membri della banda si crogiolano al sole del resort che li ospita, ma due di loro, cercando di impossessarsi prima de gli altri del bottino, inizieranno a fare un brutta fine divorati dai pesci famelici, ed istigando gli altri ad intervenire.
Finiranno tutti in ostaggio dei pericolosi pesci affamatissimi, su una barca traballante che inizia a riempirsi d'acqua, e distogliendo i malcapitati ladri dal tesoro, in quanto protesi a cercare di salvare la pelle da una fine atroce.
L'epilogo la darà vinta solo ai più scaltri, che decideranno con estrema galanteria, ma non senza scaltri colpi di furbizia, di spartirsi il bottino in modo equyo.
Coproduzione casalinga assieme a Brasile che ospita anche nelle affascinanti location esotiche, e alla Francia, Killer Fish è il solito istant movie prodotto sulla scia del più fortunato capostipite Piranha di Joe Dante dell'anno precedente.
La produzione, nelle mani dell'abile artigiano nostrano Antonio Margheriti (alias Anthony M. Dawson, adorato da Tarantino che non perde occasione per citarlo ed omaggiarlo), riesce ad assicurarsi un cast di nomi noti e spesso prestigiosi che l'originale made in Usa manco si sognava: Lee Majors, famosissimo per le serie tv di gran successo, Karen Black, regina del noir/horror ed attrice prediletta da molti maestri (Altman su tutti), l'americano belloccio simil Redford spesso assoldato in action nostrani James Franciscus, qui insolitamente nel ruolo del mechant, l'affascinante Marisa Berenson, e la top model più quotata e famosa dell'epoca, Margaux Hemigway, mipote del celebre Ernest, nonché sorella maggiore di Mariel.
Il film ha dalla sua una trama piuttosto elaborata che, al servizio di una produzione un po' più curata, avrebbe dato vita ad un thriller perfetto. La qualità del prodotto puramente commerciale, per quanto grossolana, non è completamente vanificata grazie all'abilità pratica del Dawson, regista di gran mestiere abituato a fare miracoli con budget risicati e tempi di realizzo veloci, se non scattanti.
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