Regia di Anthony M. Dawson (Antonio Margheriti) vedi scheda film
Versione all'amatriciana del “Piranha” di Joe Dante. Tante le idee, scarno il budget, così così la pellicola che mantiene comunque un suo (minimo) fascino.
Se a Hollywood un giovane Joe Dante aveva realizzato “Piranha”, film per nulla disprezzabile, anzi diciamo pure forse l'unico 'clone' valido de “Lo squalo” di Spielberg, in Italia era il mago del Low Budget Antonio Margheriti a dar vita a una sua versione all'amatriciana finanziata da Carlo Ponti. Il film di Margheriti non vale quello di Dante, lo guardi da dove lo si guardi, ma il suo difetto principale (soprattutto se si volesse continuare con la comparazione fra i due film) risiede nella smodata ambizione di una sceneggiatura che avrebbe richiesto un budget da kolossal. E non disponendone finisce per andare al risparmio in modo a volte davvero triste, si pensi a mo' di esempio al dettaglio dell'arrivo del camion dei pompieri sulla scena del megaincendio iniziale. Ebbene, il camion ha una bandiera americana ed è seguito in effetti da auto della polizia del medesimo paese, ma l'azione ha qui luogo in Amazzonia. Si tratta infatti di una scena riciclata da qualche altro film e appiccicata a questo senza nessun pudore. E che dire dell'uragano che arriva dal nulla, sfonda una diga e poi si estingue nel giro di pochi minuti? Belle al solito le musiche dei fratelli De Angelis, notevole il cast internazionale nel quale, oltre all'ex uomo da sei milioni di dollari Lee Majors, spicca il nome della compianta Margaux Hemingway qui al suo esordio.
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