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Il diritto di opporsi

Regia di Destin Daniel Cretton vedi scheda film

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La recensione su Il diritto di opporsi

di gerkota
8 stelle

USCITO AL CINEMA NEL GENNAIO 2020

VISTO IN STREAMING SU NETFLIX

 

Una vita annientata. Anni trascorsi nel braccio della morte da innocenti, in attesa del giorno in cui ti comunicheranno la data dell’esecuzione. «È diverso dal Vietnam – dice uno dei condannati la notte prima dell’appuntamento con la sedia elettrica – Lì almeno una speranza di sopravvivere l’avevi sempre». Abbiamo tutti un appuntamento con la morte, ma che a stabilirlo sia un’intera società con le sue istituzioni, è qualcosa che può assassinare un uomo ben prima che giunga il giorno fatidico.

 

 

Jamie Foxx

Il diritto di opporsi (2019): Jamie Foxx

 

Questo bel film del non tanto prolifico Destin Daniel Cretton (in precedenza solo altri tre lungometraggi e tornato in sala nel settembre 2021 con il fantasy Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli), tratto da una storia vera riassunta nel libro di Bryan Stevenson,  mostra come in Alabama – stato del sud degli Usa ancora intriso di discriminazione raziale ai danni soprattutto degli afroamericani – avere la pelle marrone sia, più che una colpa supplettiva, addirittura un motivo di punizione preventiva. La giustizia, rappresentata dal connubio forze di polizia-tribunali, al cospetto dell’opinione pubblica, si sente legittimata a fare qualsiasi cosa e a infrangere qualsiasi regola e norma, morale e legale, pur di decretare un giudizio il più rapido e severo possibile. E per quanto riguarda la verità? Beh, se fra le sbarre ci è finito un nero, tutti sono comunque più tranquilli. Se poi a uccidere non è stato lui, la responsabilità sarà di certo di qualcun altro della sua stessa razza.

 

Michael B. Jordan

Il diritto di opporsi (2019): Michael B. Jordan

 

Cretton fa una scelta giusta, quella di badare innanzitutto alla cronaca dei fatti realmente accaduti e incentra la narrazione filmica, sceneggiata assieme ad Andrew Lanham, sulle gesta dell’avvocato neolaureato ad Harvard, Bryan Stevenson, personificato da Michael "Creed" B. Jordan, in questo caso chiamato a un ruolo drammatico anziché d’azione, come accaduto più spesso nella sua ancora breve carriera (compirà 35 anni il 9 febbraio 2022). Jordan se la cava bene con una misura recitativa per lui non abituale e con alcuni passaggi quasi toccanti rende giustizia alla drammaticità della vicenda. Al suo fianco uno dei grandi degli ultimi trent’anni: Jamie Foxx (premio Oscar come protagonista nel 2005 per il biografico Ray e ottimo nel 2012 con la parte del pistolero nel tarantiniano Django Unchained) veste qui i panni dell’innocente taglialegna sbattuto nel braccio della morte addirittura subito dopo l’arresto, scaturito dalla falsa testimonianza estorta a un pregiudicato bianco da parte dello sceriffo della contea in cui nel 1987 fu assassinata la diciottenne bianca Ronda Morrison. Il cinquantaquattrenne attore texano offre un’interpretazione convincente grazie all’immediatezza con cui la sua mimica trasmette lo stato di disagio dell’essere umano. Una citazione la riservo a Rafe Spall (non eccezionale la sua carriera e apprezzato nel 2021 nel sentimentale Come se non ci fosse un domani) bravo a rendere l’ottusità culturale del procuratore Tommy Chapman in combutta con lo sceriffo, preoccupati entrambi non di fare giustizia ma solo di dare rapida soddisfazione alla comunità bianca che vuol vedere una testa cadere, non importa di chi essa sia. Il film di Destin Daniel Cretton è, sì, una condanna senza appello alla pena di morte.

 

 

Rafe Spall

Il diritto di opporsi (2019): Rafe Spall

Troppi condannati sono giustiziati dopo processi sommari, con scarse prove a carico, senza aver goduto di un’adeguata assistenza legale, a volte innocenti. E per la comunità afroamericana, il rischio di subire questa sorte è assai alto. Nulla è cambiato, osserva l’avvocato Stevenson, da quanto in Alabama i neri sfilavano incatenati e nudi per le strade per essere poi venduti come schiavi. Film ben fatto, istruttivo e quindi consigliato. Voto 8.

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