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Along Came the Devil

Regia di Jason DeVan vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Along Came the Devil

di undying
5 stelle

Quasi un remake de L'esorcista, con in più l'entrata in scena di un inatteso diavolo munito di corna, coda, occhi rossi e dotato di un alito che ammorba gli ambienti con l'inconfondibile e pestifero odore di zolfo.

 

locandina

Along Came the Devil (2018): locandina

 

La piccola Ashley (Sydney Sweeney), dopo la perdita della madre, cresce -assieme alla sorella Jordan- in uno squallido ambiente a causa di un padre violento ed egoista. Dieci anni più tardi, mentre la sorella si allontana per continuare gli studi, Ashley vive sotto le amorevoli cure della zia Tanya (Jessica Barth). Con alcuni compagni di scuola, una sera la ragazza si ritrova a scherzare con un applicativo per smartphone, sulle EVP (Electronic Voice Phenomena), durante il quale fugge inorrodita, convinta di avere ascoltato la voce della defunta madre. Ashley evita accuratamente di entrare in Chiesa, nonostante l'insistenza di Tanya, mentre l'amica Hannah (Madison Lintz) continua a giocare con il paranormale: ospite in casa di Ashley, in penombra davanti ad uno specchio, evoca il nome di Sarah, la mamma defunta. Da quel preciso momento, le suggestive impressioni (voci, odori e ombre indistinte) vissute in precedenza da Ashley assumono i lineamenti di un demone infernale. Padre Michel (Bruce Davison), con il supporto di John (Matt Dallas), realizza che la possessione diabolica in atto è una probabile conseguenza di un analogo invasamento già trattato, con esito negativo, nella madre Sarah.

 

Sydney Sweeney

Along Came the Devil (2018): Sydney Sweeney

 

"Il possesso ha tre fasi demoniache. La prima è l'infestazione: un demone sarà attivo in un luogo o in uno spazio. Alcuni segni del fenomeno possono essere oggetti in movimento, sussurri irriconoscibili e odori putridi. La seconda fase è l'oppressione: questa avviene quando il demone è concentrato su una persona specifica o individuale. Il demone prenderà la forma di una persona cara per guadagnare fiducia. La fase finale è il possesso: si verifica quando una persona invita un demone, permettendogli di prendere il controllo completo. L'unico modo per sconfiggere il demonio è quello di svelare il segreto del suo nome, per usarlo contro di lui." (Padre Michel)

 

Bruce Davison

Along Came the Devil (2018): Bruce Davison

 

Non è un caso che l'amica Hannah faccia presente ad Ashley perché Regan MacNeil, nel classico L'esorcista (1973), finisca per ospitare un demone: prima dell'ossessione aveva infatti giocato con una tavoletta ouija. E Jason DeVan non nasconde di volere rifare -con inevitabile adattamento al periodo storico (l'uso del cellulare per catturare voci dall'Aldilà)- più o meno lo stesso film. Perché Along came the Devil è un horror che riporta sullo schermo un tema che, per quanto sfruttato, è tipico degli Anni '70. A maggior ragione dato che il regista sceglie -e lo fa in diversi impressionanti momenti- di mettere in campo il classico diavolo munito di corna, occhi rossi, lunga coda e che pure diffonde nell'aria l'inconfondibile aroma di zolfo. DeVan, cineasta e autore della sceneggiatura assieme alla moglie Heather -che interpreta anche il sintetico ruolo di Sarah- opta per una narrazione rallentata, con un primo tempo poco riuscito, sul tenore di tanti recenti e soporiferi horror per teenagers. Ma qua e là lancia avvisaglie che a lungo andare il registro del film potrebbe cambiare: voci oltretombali, rumori inquietanti tra le mura di una camera a dir poco eccentrica che ospita un letto tremolante, mèta preferita da ombre che avvolgono, nottetempo, l'inquieta Ashley. E infatti, da metà tempo in poi, pur muovendosi nel risaputo, DeVan cura in maniera meticolosa la messa in scena, dando sfoggio di una regia dinamica e partecipativa con macchina da presa sempre in aggraziato movimento.

 

Madison Lintz

Along Came the Devil (2018): Madison Lintz

 

Nonostante la debolezza di una storia già obsoleta trent'anni fa, gli effetti speciali -accompagnati da un eccellente contributo sonoro- riescono comunque nell'impresa di fare paura: così la terrificante visione notturna di Hannah, quando dall'esterno della casa getta un sasso al vetro della finestra di Ashley, assume i contorni impossibili (ma fantastici) dell'immondo demone, realizzato esteticamente nel rispetto della classica iconografia medievale, con postura minacciosa mentre osserva dall'alto l'ingenua ragazza. E fenomenali sono soprattutto i venti minuti conclusivi, caratterizzati dal turpiloquo con voce cavernosa della posseduta poliglotta (parla anche spagnolo e latino), che lancia improperi, letteralmente sputati fuori, in risposta alle preghiere del sacro rituale esorcistico. Spaventose poi, appaiono le mostruose espressioni del volto alterato (in stile appunto Linda Blair, nel citato film di Friedkin), mentre il corpo posseduto della ragazza mostra un'agilità innaturale compiendo scatti ben più che acrobatici ed evoluzioni surreali sul soffitto. Uscito in agosto del 2018 negli USA, Tell me your name (titolo di lavorazione) è andato incontro ad un ingiustificato massacro critico. Nonostante non sia un ottimo film, riesce nel difficile compito di intrattenere e di riportare sullo schermo un tipo di horror che, per quanto banale, incute certo timore perché punta a solleticare quel substrato educativo che sottende la plausibililita' (non è vero ma ci credo) dell'evento paranormale dal contorno religioso, ovverosia radicato nel DNA di ogni cattolico (anche se non praticante). Una seconda chance aspetta comunque DeVan al botteghino orientale, essendo uscito anche nelle sale giapponesi, il 5 aprile 2019. Il paradosso è che circolano titoli ben peggiori, sponsorizzati da un immeritato battage pubblicitario, critiche positive (ma vagamente confuse) e qualche inopportuno riconoscimento a festival tematici.

 

Sydney Sweeney

Along Came the Devil (2018): Sydney Sweeney

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