Regia di Hoon-jung Park vedi scheda film
The Witch: Part 1. The Subversion (2018): locandina
Una ragazza fugge via da quello che appare come un laboratorio, dopo aver fatto incombere un violento incidente che provoca molti morti. Due membri che gestiscono quel misterioso luogo, ovvero il dottor Baek e il signor Choi, consideravano la ragazza morta, ma allo spettatore è concesso il privilegio di vederla ritrovare esanime, ma viva, presso una fattoria, accolta dai due anziani titolari come una figlia caduta dal cielo.
La ragazzina si ritrova dieci anni più tardi, trasformata in donna, e chiamata Ja-yoon, mentre vive una vita normale, apparentemente senza alcun ricordo del suo passato.
La sua famiglia ha difficoltà finanziarie, sua madre mostra i primi segni di demenza e Ja-yoon soffre di periodici attacchi di emicrania.
Nel tentativo di guadagnare soldi, la ragazza decide di fare un'audizione per un concorso nazionale di canto che promette un grosso premio in denaro.
Ma finisce piuttosto per impressionare i giudici con il suo talento speciale: l'abilità telecinetica di far levitare il microfono.
Quell'euforia porta alla ribalta la giovane, e permette al dottor Baek e al signor Choi di rendersi conto che ella è ancora viva, riprendendone la spasmodica ricerca. Sulla strada per Seul per il secondo turno dell'audizione, Ja-yoon viene avvicinata da un uomo di nome Nobleman, che afferma di conoscerla e che, dopo l'audizione, la protegge evitando che la stessa venga rapita da parte degli uomini del dottor Baek.
Un gruppo di uomini armati irrompe nella casa della ragazza, mettendo in ostaggio la sua famiglia.
Ma Ja-yoon, come colta da un raptus trance, sbaraglia la minaccia e neutralizza tutti i soldati con mosse che le sopraggiungono naturali ed istintive. A quel punto Nobleman la costringe a seguirla e la condurrà nuovamente tra le grinfie della folle dottoressa Bael, la mente di un progetto fantomatico e segreto attraverso cui la ragazza, ed una serie di altri prescelti, sono stati tramutati in bellicose ed invincibili armi da guerra segrete.
Prima parte di un dittico che il talentuoso regista action Park Hoon-jung ha dedicato ad una sorta di nuova Nikita, ovvero ad una ragazza resa eccezionali da esperimenti segreti quanto azzardati, condotti sulla sua persona da una organizzazione senza alcun scrupolo.
Il film, realizzato con gran perizia, funziona soprattutto dal punto di vista visivo, ma certo la storia appare come una pedissecua riproposizione del noto ed affermato film cult di Luc Besson, di cui si è già accennato poc'anzi.
La storia, pur puntando su colpi di scena e ritmo indiavolato, non offre ormai più spunti genuini particolarmente eclatanti, o ancor meno originalità, indebolita come si ritrova ad essere da un plot in po' risaputo che la buona regia cerca in qualsiasi modo di esaltare, ma spesso invano.
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