Espandi menu
cerca
Heavy Trip

Regia di Juuso Laatio, Jukka Vidgren vedi scheda film

Recensioni

L'autore

supadany

supadany

Iscritto dal 26 ottobre 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 403
  • Post 189
  • Recensioni 5848
  • Playlist 118
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Heavy Trip

di supadany
8 stelle

Torino Film Festival 36 - After hours.
Per ottenere una pietanza di successo, occorre abbinare ingredienti di qualità, che mescolati costituiscano un'armonia prelibata. Il più delle volte, si tratta di individuare formule garantite e svolgere la preparazione con premura, senza commettere il benché minimo errore, mentre in rari casi vengono sondate vie alternative. Quando ciò accade, sboccia un elemento di novità che potenzialmente introietta una ventata di salutare entusiasmo.
È così che Heavy trip cucina l'heavy metal in salsa nordica, per sfornare una commedia che macina battute e situazioni senza un attimo di tregua.
Da dodici anni, Turo (Johannes Holopainen) e i suoi tre migliori amici riversano tutte le energie nella musica, suonando esclusivamente heavy metal in uno scantinato, tenendosi lontani da occhi indiscreti.
Visti con disprezzo dai loro concittadini, decidono che è finalmente arrivato il momento di uscire dall'ombra e l'occasione parrebbe arrivare quando incidono il loro primo demo.
Infatti, si prospetta l'opportunità di suonare in un festival norvegese, nel loro paesino diventano improvvisamente popolari, ma la strada per trasformare il sogno in realtà richiede ancora uno sforzo, tutt'altro che banale per chi in vita sua non ha mai azzardato un'azione scoperta.

 

scena

Heavy Trip (2018): scena


Dai paesi scandinavi, arrivano principalmente noir e thriller, in alternativa drammi rigorosi, con neve e sangue a modellare l'ambient, anche per questo Heavy trip è il film che non ti aspetteresti mai di veder scaturire da quei lidi.
Addirittura, il discorso potrebbe essere esteso oltre questi confini. Infatti, a una struttura convenzionale, che vede un gruppo di perdenti nati cercare di uscire da uno stato di vessazione, con tutte le prove, le sconfitte e le vittorie del caso, e a meccanismi rodati, fanno da contraltare una lodevole voglia di fare, uno spirito autentico e un cuore schietto, tutti fattori che raramente timbrano il cartellino.
Merce preziosa che sfrutta le rigide consuetudini di una piccola comunità, l'heavy metal come stile di vita, con tanto di citazioni, frasi a effetto e numeri da palco, per scatenare una vis comica debordante. In tal senso, il congegno è fragrante, arricchito da alcune perle, come l'autovelox usato per scattarsi un selfie e la stupidità dell'interventismo militare, intenzionato a non sprecare una sola occasione pur di scatenare l'ilarità generale (l'effetto in una sala gremita è fragoroso, praticamente incontenibile).
Un dispositivo che i registi Juuso Laatio e Jukka Vidgren lanciano trepidanti in strada, fino a raggiungere un'andatura spedita, con una serie di fuochi d'artificio che sfruttano slanci comici differenti, fino ad abbracciare il demenziale puro.
Dunque, Heavy trip ha una carica irresistibile, fa della stupidità un vanto, accoppia una musicalità e una fauna umana che insieme sembrerebbero inconciliabili, rivelando una volta di più di godere di buona salute, per non dire di essere in gran spolvero.
Ingegnoso, meritevole di trasformarsi in un cult istantaneo.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati