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Guadalcanal ora zero

Regia di Robert Montgomery vedi scheda film

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La recensione su Guadalcanal ora zero

di dedo
6 stelle

Con l’attacco a sorpresa di Pearl Harbour, la flotta Americana fu praticamente neutralizzata ed i Giapponesi riuscirono a spingersi molto a sud nell’oceano Pacifico. Per  tentare di arrestare questa inesorabile avanzata, le forze alleate scelsero una piccola isola delle Salomone, Guadalcanal, provvista di una pista aerea (la base aerea di Handerson), come punto strategico per fermare la calata dei Giapponesi. Dal 4/8/42 al 9/2/43 su questa isola vi si svolsero 3 battaglie di terra, 5 importanti battaglie navali e scontri aerei quotidiani. Le attività belliche furono di tale intensità che un soldato giapponese, scrivendo a casa ebbe a dire. “L’inferno non è come lo descrivono gli americani, un sotterraneo pieno di fiamme dove vanno i cattivi dopo la morte. L’inferno è Guadalcanal”. In data 18/10/42, l’ammiraglio Ghormeley, considerato troppo pessimistico e propenso ad una ritirata, viene sostituito dall’ammiraglio William “Bull” Halsey.

 


Il regista Robert Montgomery (arruolato in marina durante la IIWW) offre, nella sua ultima opera, la descrizione delle vicende di Guadalcanal dal momento della presa in comando di Hasley, e pur non discostandosi da un onesto prodotto di serie B, offre alcune peculiarità che conferiscono al film una certa dignità. In primo luogo la guerra viene descritta come un evento disperato, in cui gli uomini, specie gli aviatori, sfiniti e demoralizzati, privi di mezzi  di pezzi di ricambio e di ogni altro tipo di rifornimenti, sono psichicamente fragili. Tuttavia, pur sentendo il rumore delle esplosioni, non viene esibita alcuna scena di guerra. Quasi tutto il film viene ripreso all’interno del Quartiere Generale, ove la figura carismatica di Hasley (uno straordinario J. Cagney) viene esaltata come epica e determinante per risollevare il morale delle forze militari ai suoi ordini, sino a raggiungere, con grosso rischio, il risultato positivo atteso. Forse il regista predilige gli scambi di opinione fra i vari componenti dello Stato Maggiore a discapito di una maggiore fluidità del racconto (e questo, nonostante la ricchezza dei dialoghi tra comandanti che sono allo stremo delle forze e l’Ammiraglio che, con la morte nel cuore, infonde fiducia e speranza ed emette ordini che porteranno al sacrificio molti amici, appesantisce il film) L’ammiraglio, a conoscenza che l’aereo con suo figlio è disperso, non chiede una allargamento delle ricerche, ma la sua mente vive, con ansia e preoccupazione, minuto per minuto, le mosse della flotta residua che deve tendere un’imboscata ai giapponesi, ormai sicuri, con i loro rinforzi, di riprendersi l’isola. Ottima la recitazione di Cagney in questo delicato frangente. Riesce a farti immedesimare nei panni di un soldato che rischia il tutto per tutto per raggiungere l’obiettivo che si è prefisso. Per coloro che sono appassionati del genere bellico, specie di un periodo che ormai non viene più ricordato, vale la pena di vederlo. Voto 6,5

Sulla colonna sonora

Non molto incisiva

Su Robert Montgomery

Onesto regista, per esperienza diretta perfettamente a conoscenza delle possibilità belliche americana ad un anno dall'attacco di Pearl Harbour

Su James Cagney

Ottima prestazione, in un ruolo a lui confacente, quasi su misura

Su Dennis Weaver

Buona recitazione

Su Ward Costello

Sufficiente

Su Richard Jaeckel

senza lode e senza infamia

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