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Mosche da bar

Regia di Steve Buscemi vedi scheda film

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La recensione su Mosche da bar

di OGM
8 stelle

Hanging out – un termine intraducibile in italiano, per denotare quella fannulloneria pensosa che digrada amaramente in poesia. In questo film Steve Buscemi (alias Tommy) la sorseggia con misura, come se anche l'abbandono richiedesse la sua dose di prudenza. Il bancone del bar è il  silenzioso molo a cui attraccano i sogni mancati e in attesa di appello; i bicchieri sono gli ormeggi delle esistenze che non sono venute a compimento, e non sperano né disperano, ma, semplicemente, aspettano di aver chiare le domande a cui tentare di dare una risposta. Il protagonista è il classico individuo respinto dalla famiglia, dall'amore, dal lavoro, ed  il cui turno non è mai arrivato, o forse, al contrario, è già passato; per lui non c'è modo di recuperare lo svantaggio, e rimettersi in pari con lo scorrere del tempo, perché giunge sempre tardi ad ogni appuntamento, come quel bambino che, sul ciglio della strada, non riesce mai a far fermare il furgone dei gelati.  Non gli resta, allora, che guardare gli altri vivere al posto suo, limitandosi a riempire, all'occasione, i posti vuoti che essi si sono lasciati dietro. La retroguardia è lo spazio  che gli è assegnato, dove la penombra lo nasconde agli sguardi indiscreti, ma, purtroppo, non lo protegge dagli sfoghi del rancore. Il suo destino è raccogliere i detriti dell'altrui nulla: le parole vuote ed i gesti vani con cui il resto del mondo riesce ad intrecciare un brillante numero da giocoliere, si depositano invece su di lui dissolvendosi all'istante. La sua disgrazia è, forse, non saper usare l'illusione come fonte di sostentamento, e preferire ad essa la vera ebbrezza chimica dell'ozio, dell'alcol, delle droghe e, in generale, di tutti gli attimi di acuta e clandestina gioia. Trees Lounge è il racconto dei diversi modi in cui gli uomini riescono a trattare col non essere, dalla cecità autoimposta, che crea una splendida finzione su uno sfondo buio, alla lucida rassegnazione, che si adatta a dormire nell'oscurità, aspettando un raggio di luce che porti il risveglio.

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