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Psychokinesis

Regia di Sang-ho Yeon vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Psychokinesis

di AndreaVenuti
7 stelle

Psychokinesis è un film sud-coreano del 2018; scritto e diretto da Yeon Sang-ho: Il film è uscito nelle sale coreane il 31 Gennaio 2018 mentre nel resto del mondo è visibile su Netflix.

 

Sinossi: Shin Seok Heon (Ryoo Seug-ryong) è una guardia di sicurezza scapestrata, padre della giovane Shin Roo; la ragazza gestisce un ristorantino in periferia. L'area urbana è destinata a subire un processo di riqualificazione ai danni ovviamente della donzella, la quale farà di tutto per difendere la sua attività; contemporaneamente il padre acquisisce in maniera fortuita dei super-poteri e dopo un'iniziale spaesamento deciderà di aiutare la figlia......

locandina

Psychokinesis (2018): locandina

Psychokinesis è la prova definitiva che dimostra come qualsiasi genere possa essere malleato a seconda della volontà e creatività del suo auotore; qui al timone del progetto troviamo un cineasta molto interessante che ormai ha acquisito moltissima popolarità grazie al sorprendente zombie-movie Train To Busan oltre ad essersi imposto come nuovo maestro dell'animazione coreana (The King of Pigs, The Fake, Seul Station).

scena

Psychokinesis (2018): scena

Il prologo del film, diviso in due parti, è la testimonianza diretta di quanto detto in precedenza:

 

Il tutto inizia come un divertente servizio televisivo (telecamera digitale a mano) in cui viene intervistata la giovane Shin Roo mentre frigge del pollo, la ragazza è molto apprezzata per la sua determinazione e bravura. Il servizio si conclude con un freeze-frame e attraverso un movimento estensivo della camera, il contesto cambia completamente o meglio siamo sempre nel ristorante ma è passato del tempo da quel reportage e adesso la situazione è ben diversa; la ragazza subisce uno sfratto, eseguito da una ditta che lavora per la multinazionale Taesan (gruppo cha ha come obiettivo quello di riqualificare l'area al fine di costruire un imponente centro commerciale). Durante lo sgombero forzato Shin Roo prova ad opporre resistenza e nel tafferuglio generale sua madre viene ferita gravemente ed il il tutto è messo in scena mediante uno stile estremamente realistico assolutamente non edificante.

 

La prima parte del prologo si conclude così quindi è tutto tranne che un film sui supereroi; la seconda parte invece è volutamente convezionale e molto ironica e ci mostra come il protagonista ottiene i suoi poteri (qui il regista ci regala un piano sequenza in digitale molto bello dal punto di vista visivo).

Yeon sang-ho mette subito in chiaro le sue intenzioni; il genere supereroistico è solo un pretesto in quanto il suo obiettivo è andare oltre e soffermarsi su questioni sociali, da sempre interesse del cineasta.

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Psychokinesis (2018): scena

A livello di superhero-movie questo Psychokinesis non presenta nessuna novità ma come già evidenziato la scelta del "genere" è solo una scappatoia, certo l'amalgamare commedia no-sense e melò non è mai semplice ed il regista ci riesce alla perfezione ma il vero intento è focalizzarsi su una questione molto importante: il potere smisurato delle multinazionali coreane, organizzazioni che gestiscono tutti i fili della società compresa la polizia.

Il regista ci parla anche di un altro grave problema: la riqualificazione di area periferiche, zone in cui vivono centinaia di famiglie medio-povere che improvvisamente e per pochi spiccioli si vedono costrette con la forza ad abbandonarle, il tutto per fare spazio a centri commerciali oppure edifici destinati a grandi manager.

 

Yeon Sang-ho sfrutta al massimo l'occasione e tramite una sequenza assai ironica lancia un'altra frecciata al suo paese; durante una puntata speciale del telegiornale viene intervistato un noto esperto di armi (lavora per il governo) che sottolinea come i poteri del nostro "eroe" siano in realtà un'arma appartenente alla Corea del Nord; il regista ci fa capire come molte volte invece di affrontare problemi seri, sia molto più semplice incolpare il tuo vicino. Questa scena inoltre sottoliena quanto la paura nei confronti della vicinissima Corea del Nord non sia assolutamente sparita.

Da film emerge anche il pensiero politico dell'autore, vicino ai più deboli e sostenitore o quanto meno comprensivo nei confronti di coloro che lottano con tutti i mezzi al fine di difendere i propri diritti e doveri.

 

Film molto interessante poichè si ride e molto ma allo stesso tempo il cervello rimane acceso; certo se cercate solo ed esclusivamente un film sui supereroi allora non ve lo consiglio mentre se volete provare "esperienze nuove" allora Yeon Sang-ho non vi deluderà.

 

 

 

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