Regia di Antonio Albanese vedi scheda film
Inizia malissimo, con sketch incomparabilmente cretini e un protagonista talmente scimunito da lasciare sconcertati. Gradualmente mi è sembrato che il film migliorasse, o forse ero io che mi abituavo alle scemenze e finivo quasi per intenerirmi nei confronti del bambinone smemorato. In effetti si percepisce che nell'ottica del regista lo spettatore dovrebbe intenerirsi e alcuni elementi ci sono (personaggio strampalato ma tutto sommato bonaccione e ingenuo, cattiveria presunta degli altri etc.) , ma è tutto talmente spinto all'eccesso in direzione di una cretineria selvaggia che credibilità ed empatia vengono meno. Pensa ritrovarsi tra i piedi uno così h24, altro che ridere. Soprattutto stupisce il compiacimento con cui vengono proposte certe scenette semplicemente brutte. Sconcerta non poco anche il pur prevedibile lieto fine con la moglie che non ha mai smesso di amarlo, sebbene sia sparito per cinque anni e sia un pistola straordinario.
Niente di che l'idea di fondo, ma poteva essere sfruttata mille volte meglio. L'unica scena che mi ha sorpreso piacevolmente è stata quella in cui il nuovo e serioso marito dell'ex-di-nuovo-futura-consorte perde la pazienza e comincia a inveire nel suo dialetto nativo.
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