Regia di Michael Cimino vedi scheda film
Sono convinto che pochi registi sono riusciti a descrivere il sentimento dell' amicizia come ha saputo fare M.Cimino, già con "il cacciatore" rimasi colpito da questa grande capacità di mostrare la forza dell' amicizia, di fratellanza tra persone diverse, qui ci ripropone un' altra storia di amicizia, molto particolare, tra un medico giovane, che ormai ha risolto tutti i suoi problemi, che si reca la mattina al lavoro, spensierato, occhialino, fuoriserie rossa, musichetta piacevole alla radio (Esther Phillips : what a difference a day makes ) e un ragazzo navaho che invece ha ancora tutti i suoi problemi davanti!! Amicizia non voluta, che nasce per forza di cose, all'inizio sarà addirittura un rapimento, in seguito si svilupperà questo naturale bisogno dell' uomo di collaborare, di essere solidale verso i propri simili. Questa naturale attitudine viene ben sottolineata in questo film in quanto emerge tra persone assolutamente all'opposto tra di loro, anzi direi agli antipodi, sia culturalmente, che professionalmente, ma anche socialmente e caratterialmente, eppure quando si è toccati nel cuore, quando ci si rende conto di essere così importanti per l'altro, si crea quel legame che ti porta a fare cose incredibili, a mandare all'aria tutto ciò che si è costruito, a rischiare la galera o anche la stessa vita per assecondare l'ultimo desiderio di un amico.
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