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Let Her Out

Regia di Cody Calahan vedi scheda film

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La recensione su Let Her Out

di undying
6 stelle

Sulla scia di Jekyll & Hyde, una rilettura del doppio "malvagio" (in chiave femminile) basata sull'ipotesi scientifica del "Gemello evanescente". Resta particolarmente impressa, al termine della visione, la straziante interpretazione della protagonista.

 

locandina

Let Her Out (2016): locandina

 

Helen (Alanna LeVierge), sopravvissuta al suicidio della madre quando era ancora nel grembo, ormai più che ventenne si guadagna da vivere facendo il corriere. Per effettuare le consegne, si muove in bicicletta in mezzo alle trafficate vie della città, sino a quando subisce un incidente a seguito del quale sperimenta improvvisi vuoti di memoria, abbinati ad allucinazioni visive e uditive. Un esame medico rivela che, a causa del trauma, il materiale genetico di una "gemella scomparsa" si sta velocemente sviluppando in un'area specifica del cervello. Entro tre giorni dovrà sottoporsi ad una delicata operazione chirurgica. Supportata dall'amica Molly (Nina Kiri), Helen non riesce comunque ad evitare di precipitare in uno stato delirante sempre più acuto, arrivando a convincersi di essere posseduta dalla sorella mai nata la quale, gradualmente, starebbe per manifestarsi fisicamente, attraverso il suo stesso corpo.

 

"Mia sorella è nella mia testa. È ovunque... nel mio corpo."

(Helen)

 

Alanna LeVierge

Let Her Out (2016): Alanna LeVierge

 

"La scienza medica ci informa che la maggior parte delle gravidanze si sviluppa come gemellare. Quando una donna resta incinta, nel 10% dei casi (ma secondo altre stime il dato aumenterebbe fino al 60/70%) il suo ventre ospita dei gemelli, che con il tempo si riducono, però, a un solo embrione superstite. Qualcuno sostiene che le gravidanze iniziano spesso, addirittura, come trigemellari o quadrigemellari, sebbene alla fine a restare vivo e a nascere sia solo un bimbo. I primi tre mesi sono il tempo che segna questa sorta di selezione naturale e che determina il risultato. Nel linguaggio medico, il fenomeno è conosciuto come 'Gemello evanescente' ed è relativamente da poco che lo si studia. Esattamente dagli anni '80 dello scorso secolo, quando nel corso di un convegno sulla 'Gemellogia', un luminare, il dottor Blockage, sostenne che quasi nessuno di noi è solo nell'utero materno: abbiamo un fratello o una sorella, con i quali, peraltro, instauriamo fin da subito un rapporto tattile e intimo. (...) Quindi, concludono gli esperti dell'argomento, la scomparsa, l'evanescenza del gemello con il quale l'empatia del feto sarebbe subito così intensa, non può non lasciare segni o tracce importanti. Si arriva, quindi, a parlare, per quanto riguarda le implicazioni psicologiche di un simile distacco, di Sindrome del Gemello Scomparso, in inglese Vanishing Twin Syndrome, abbreviata in VTS." [1]

 

È questa una premessa fondamentale, per inquadrare correttamente l'oggetto cinematografico in questione dato che, al di fuori di tale basilare concetto, la sceneggiatura potrebbe apparire piuttosto confusa e poco chiara soprattutto nella fase centrale. Cody Calahan, alla terza regia dopo la coppia di film dedicati alle epidemie (Antisocial 1 e 2), decide di cambiare argomento avendo chiaramente in testa anche il classico di Robert Louis Stevenson (Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde): la protagonista di Let her out è infatti vittima di se stessa e di una seconda personalità nascosta (e malvagia) che, per qualche insana ragione, riuscirà ad emergere in tutto il suo orrore.

 

Alanna LeVierge

Let Her Out (2016): Alanna LeVierge

 

Tenendosi costantemente sul filo di una narrazione ambigua (Helen è posseduta o sta letteralmente impazzendo?), con il supporto in sceneggiatura di Adam Seybold, Calahan realizza un'opera visivamente suggestiva e potente, riuscendo a sfruttare al meglio le location urbane di Toronto e puntando a una rappresentazione talvolta lisergica, evocata dall'uso spregiudicato (ma efficace) del colore. I cromatismi accesi e contrastanti contribuiscono a rendere quasi concreto il malessere della sfortunata protagonista, mentre l'esplosione - destinata al terzo atto - del gore e dello splatter, con rimozione del tessuto epidermico, suggerisce un accostamento "visionario" all'horror viscerale di Clive Barker (Hellraiser), con derive da mutazione corporea alla David Cronenberg. Bravissima la protagonista, Alanna LeVierge, ben supportata da Nina Kiri, altra attrice di buone promesse poi presente nel successivo The heretics (2017), sempre diretto da Cody Calahan. Let her out è dunque un horror d'effetto, angosciante e con una chiusa nichilista, molto curato nella confezione (ottima ad esempio anche la colonna sonora di Steph Copland) che, proprio per questa sua impattante qualità "estetica", si lascia facilmente perdonare alcune trascurabili incertezze narrative.

 

NOTA

 

[1] Letteralmente dal booklet allegato al blu-ray "Midnight Factory", a cura di Davide Pulici e Manlio Gomarasca.

 

Alanna LeVierge

Let Her Out (2016): Alanna LeVierge

 

"Ogni uomo nasce gemello: colui che è e colui che crede di essere."

(Martin Kessel)

 

Trailer 

 

F.P. 25/03/2022 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 86'56")

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