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L'immensità

Regia di Pasquale V. Oscar De Fina vedi scheda film

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La recensione su L'immensità

di mm40
2 stelle

Non che il musicarello di per sè fosse un genere particolarmente arzigogolato o dotato di trame profonde, argute, pregne di contenuti; ma qui, in questo L'immensità, si rischia ripetutamente di sfiorare il vuoto assoluto. La storia (sceneggiatura dello stesso regista) sostanzialmente non esiste: due giovani si amano eppure si odiano per via dei differenti gusti musicali, cosicchè De Fina ha l'occasione giusta per mettere in scena una salva di esibizioni canore prive di effettiva contestualizzazione logica; i personaggi sono appena appena abbozzati e il procedere degli eventi è un lento singhiozzare di scenette che intervallano la ben più copiosa mole di sequenze canore. Di buono c'è per lo meno il cast musicale, nonchè i brani che gli artisti in questione eseguono durante la pellicola: da Patty Pravo (Oggi qui, domani là) a Caterina Caselli (Bugiarda), passando per Nicola Di Bari e per Don Backy, a cui compete il brano che dà il titolo all'intero sgangherato lavoro. Peraltro la canzone L'immensità compare ben tre volte all'interno dei poco più di ottanta minuti di durata del film: verso la metà, nel finale e, accennata soltanto, nel 'riassunto' conclusivo dei cantanti comparsi sullo schermo (peculiarità che rende il prodotto ancora più ancorato a una natura spudoratamente, inconsistentemente commerciale). Il musicarello in quanto tale esige anche interventi comici e belle ragazze: per i primi qui c'è davvero penuria (il solo Piero Mazzarella), ma è già molto rispetto alle seconde, rappresentate dalla sola, anonima Giuny Marchesi. 1,5/10.

Sulla trama

La difficile storia d'amore fra un violoncellista e una ragazza yè-yè fa da cornice a un concerto 'rock' per il quale vengono però usate delle chitarre rubate. Al termine dell'esibizione gli strumenti verranno restituiti.

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