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La vedova americana

Regia di Beeban Kidron vedi scheda film

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La recensione su La vedova americana

di dedo
6 stelle

Prima opera americana della giovane regista inglese Beeban Kidron, tratta da una piéce teatrale di Todd Graff, confeziona un’opera, non certo di spessore, raccontando le vicende di una donna di religione ebraica, abitante nel Queens, in un piccolo appartamento, convivente con la madre Freida, la figlia Biddy ed i suoi due pargoli. Pearl Barman, donna dal forte carattere, ha speso i sui 37 anni di matrimonio accudendo alla educazione delle figlie, ambedue divorziate, al mantenimento quasi pignolesco della casa ed avendo un rapporto non esaltante, ma assunto come punto di riferimento, con il marito che ha appena accompagnato all’ultima dimora. Durante il rinfresco in onore del defunto si presenta a fare le condoglianze un italo americano, Joe Maledandri, personaggio dolce e disponibile, pacato e ragionevole, che da 23 anni, in silenzio, è innamorato di Pearl, e che inizia subito una corte sentimentale, assillante, ma non pesante, nei confronti della donna, fresca di vedovanza. Il film si pone l’obbiettivo di dare uno spaccato del genere di vita quotidiana ebraica ed italo americana, con i rispettivi  e diversi riti, le loro cerimonie, le loro prevenzioni, le occasioni di frequentazione, le ampie differenze di stile di comportamento, ma non riesce ad amalgamare il racconto che appare frammentato e talora ripetitivo, non privo di stereotipi, e rappresentando piuttosto una serie di episodi staccati fra loro. La trama viene solo in parte salvata dalla presenza di un cast formidabile di attori (tra cui si fanno notare le due vecchie Jessica Tandry, madre di Pearl, e Silvia Sidney, amiche di vecchia data, oltre ai litigi e comportamenti delle due figlie, Biddy  e Norma, interpretate rispettivamente da Kathy Bates e Marcia  Gay Herden,). Ovviamente la scena è occupata da una brava Shirley MacLaine, che in età avanzata ha saputo crearsi una immagine di donna dura, di forte personalità, caustica, sotto sotto benevola e da un Marcello Mastroianni, capace di sfoggiare tutta la sua classe, anche se, nel suo primo ruolo in terra americana, appare talvolta succube della regia. Il racconto, frutto anche di una scenografia non certo eccezionale, spesso si adagia su sé stesso. Non mancano però spunti e particolari decisamente divertenti. Colonna sonora di Rachel Portman, accettabile. Buono l’avvio con una sequenza di fotografie macro.Voto 6

Sulla colonna sonora

Senza lode e senza infamia

Su Beeban Kidron

Non certo esaltante

Su Shirley MacLaine

Attrice di grandi capacità espressive che ancora una volta riesce a vivacizzare un film non certo eccellente

Su Marcello Mastroianni

La sua bravura interpretativa, nonostante a volte costretto nella sua espressività, collabora con la MacLaine a risollevare un film in caduta libera

Su Kathy Bates

Una ottima attrice, grassottella, pigolante che si presta bene nella parte di Biddy

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