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My Little Sister

Regia di Maurizio del Piccolo, Roberto del Piccolo vedi scheda film

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La recensione su My Little Sister

di undying
2 stelle

Sconclusionato puzzle che riprende intere scene e situazioni da più celebri titoli (Non aprite quella porta, Seed, Venerdì 13), realizzato con maldestri effetti speciali e ridicolizzato da una brutta sceneggiatura...

 

Coppia fa trekking nei boschi di Muzzana Del Turgnano, in Friuli Venezia Giulia. La stessa viene incitata da un misterioso boscaiolo a lasciare il posto più in fretta possibile perché incombe, minacciosa, la presenza di My little sister, un feroce serial killer...

In effetti un fatto di sangue avvenuto nel passato sta alla base di inaudita violenza contro incauti passanti, con accanimento sui visi degli sventurati uomini: al centro di tutto l'allora piccolo Igor (Igor in Friuli Venezia Giulia, come no?)...

 

locandina

My Little Sister (2016): locandina

 

Qualcuno si ricorda di The hounds? Un orrorino terrificante  (non nel senso del genere) che sventolava in locantina due premi a un paio di festival sul cinema horror e fantastico. Ecco: My little sister, opera della stessa coppia di registi, vanta non due ma ben tre nomination e tra queste anche Fantafestival 2016 (Best feature), ovvero la stessa manifestazione che aveva premiato l'inguardabile The Hounds.

 

scena

My Little Sister (2016): scena

 

Premi, nominations e partecipazioni a parte quel che è certo è che qui, come per il predecessore, si rimpiangono i vari Andrea e Mario Bianchi, ovvero Mario Landi: che realizzavano pellicole truculente e senza senso, ma almeno divertenti.

Ah... che pure qui è presente, come produttore associato, tale David White, ma non si tratta di uno pseudonimo, no. È anche l'attore che interpreta il boscaiolo, anche lui con nome veneto: Ben!

 

scena

My Little Sister (2016): scena

 

Ma citiamo, a titolo di curiosità, le macroscopiche sviste alla base del film.

Vogliamo iniziare dalla presenza di un giornale scritto in inglese che tratta di cronaca nera a Muzzana Del Turgnano? Fa un po' strano, certo, ma non quanto il nickname del serial killer (Sorellina); serial killer che è l'ennesima brutta copia di Leatherface, e che qui non solo toglie la pelle del viso alle vittime (lo faceva già Franju in Occhi senza volto, ma era il 1960) ma pure segue (bella novità) ragazze urlanti nel bosco e con un colpo d'accetta dimezza (vedere per credere) il boscaiolo, uomo in solida forma.

 

scena

My Little Sister (2016): scena

 

Quando dopo circa mezz'ora si capisce che il film è tutto così, ovvero scopiazzato da Non aprite quella porta, Venerdì 13 e, per l'uso disturbante della colonna sonora, Haute tension ormai è troppo tardi... tocca vederci tanto brutto splatter realizzato in una desolante location (un laghetto e un boschetto) e una topaia a fare da macelleria. 

 

scena

My Little Sister (2016): scena

 

Ora, visto che qui è la prima volta nella storia del cinema horror che un serial killer indossa una maschera in lattice da Halloween e -soprattutto- è gobbo  (ma veramente!) viene da chiedersi come i due autori possano sorprenderci ancora. E ci riescono!

Prendiamo, ad esempio, la coppia aggredita in tenda in piena notte... quando la ragazza esce scappando, ovvero in pochi secondi, è già l'alba! 

La stessa ragazza, che non si può definire una volpe, deve avere visto Venerdì 13 parte 2: infatti indossa la pelle del viso del suo ragazzo per spacciarsi come... "Sorellina"... e l'enorme pollo abbocca. Sempre la final girl, stordisce con un badile il killer ma non lo finisce quando è a terra immobile.

 

scena

My Little Sister (2016): scena

 

Vogliamo parlare delle motivazioni del killer? Il piccolo Igor circondato da una manica di dementi, uno dietro all'altro e tutti in famiglia... No. Lasciamo perdere.

E che dire del sangue color viola?

Ammetto che diverse volte ho pensato di trovarmi di fronte all'ipotetico Bosco 2, per approssimazione di realizzazione e per una sceneggiatura che è tutta una brutta copia di sequenze più famose. 

E poi, per favore, quando la finiremo con le Vhs che oltretutto si vedono bene anche dopo 50 anni e non come vogliono farci credere in questi casi: non c'è un filmato su nastro magnetico in My little sister che si veda senza scattare... e non è così. Anche cassette obsolete non danno l'effetto che fanno passare in questi film con l'uso di filtri digitali.

Noi spettatori ce la mettiamo davvero tutta, vogliamo sostenere il cinema di genere italiano: ma di fronte a questo tipo di prodotto diventa davvero difficile, anche solo spezzare una lancia a favore.

E davvero, finiamola con questi premi (World of horror convention, Fantafestival e ToHorror Film Festival): erano davvero così brutti gli altri film in concorso?

 

scena

My Little Sister (2016): scena

 

Distribuito in Dvd da Cecchi Gori, con una sinossi sballata: del killer riporta che tenta di fare pace con il passato... sì, usando accette, seghe e coltelli!

L'edizione è prestigiosa per carità: video 2.35:1 ed audio 5.1 più un mare di extra.

Ma vi assicuro che dopo i 75 minuti del film vorrete soprassedere su tutto, anche su L'intruso, cortometraggio (in realtà non malaccio) opera di un altro regista...

 

P.s.: volete farvi del male? Guardatelo in double bill con The hounds: meriterete anche voi un premio o, in alternativa, una nomination...

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