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Montecarlo Gran Casinò

Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film

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La recensione su Montecarlo Gran Casinò

di scandoniano
2 stelle

Attorno al famoso Casinò francese si intrecciano le solite storielle di italiani all’estero, stavolta alle prese con l’ossessione compulsiva per l’azzardo. Poco importano gli interpreti (la gang già vista in “Yuppies” – ad eccezione di Calà – col(l’ingiustificato) fenomeno del “Drive In” Enrico Beruschi, un Philippe Leroy in declino e soprattutto un paio di insospettabili postcomunisti della gang di “Avanzi” quali Paolo Rossi e Antonello Fassari).

Questo film potrebbe avere come sottotitolo “Quando il cinepanettone cominciò a lievitare”. Uscito a Natale dell’87, scritto e diretto dai Vanzina, interpretato dalla solita cricca capitanata da Boldi e De Sica assieme ad un plotone di volti televisivi notissimi, con una location straniera e l’accoppiata sesso-denaro a fungere da pietra angolare per un successo ambìto (ed ottenuto). “Montecarlo Gran casinò” espone tutti, ma proprio tutti i topoi, che creeranno il filone che tanto farà discutere in futuro i cinefili del Belpaese (e non solo). Peccato che al contrario di altre pellicole, l’epigono “Vacanze di Natale” in primis, qui non si rida affatto. Per le ragioni suddette, sul piano puramente cine-storiografico rimane un caposaldo del genere.

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