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Venni vidi e m'arrapaoh

Regia di Vincenzo Salviani vedi scheda film

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La recensione su Venni vidi e m'arrapaoh

di undying
2 stelle

Sul modello volgare del contemporaneo film di Ciro Ippolito (Arrapaho), un film girato senza mezzi e con terribili attori occasionali. Si ride poco o niente, mentre sullo schermo sfilano macchiette squallide e tristemente demenziali.

 

locandina

Venni vidi e m'arrapaoh (1984): locandina

 

Quattro fannulloni passano il tempo cercando di suonare canzoni in stile "Squallor". Se ne vanno in giro per Roma molestando il prossimo, quando non si esibiscono in una scuola di aerobica dove non perdono occasione di spiare le ragazze sotto alle docce. Passando da una discoteca all'altra, trovano anche il tempo per molestare una prostituta francese che, in cambio di pesce, si mostra nuda. Infine, partecipano ad una terribile competizione canora...

 

"Vorrei fare una sottile distinzione tra l'essere e l'esserci edegeriano, il cui titolo è: Samba del cazzo.

(Segue canzone) 

Coca cola, e all'aspirina per scacciare.

Cocaina, grande spirito del male.

Corri sola, per le strade catramate.

Craxi vola, sulla linea Mitterand.

Sanagola, per poter parlarci un pò.

Zombi qui, zombi là.

Zombi dappertutto ormai.

Siamo noi gli zombi padri, che balliamo il già già già.

Eh già, eh già, eh già.

Coca cola, papà ti manda sola.

Coca mia..."

(Uno dei concorrenti alla gara di canto)

 

venni-vidi-e-marrapaoh-scena

Venni vidi e m'arrapaoh: la scuola di danza aerobica dove si esibiscono gli Arrapathis

 

Inenarrabile pellicola girata a caso e work in progress, frutto della (non) sceneggiatura di Mario Bianchi (ormai sprofondato nell'hard, terreno a lui più congegniale, con già all'attivo film tipo Agnese e..., Vieni, vieni da me amore mio e Marina... miele selvaggio), in questo caso anche aiuto regista, che sembra pescare senza alcuna originalità idee dalla commedia sexy del decennio precedente (le docce delle ragazze e qualche nudo di circostanza), dalla comicità volgare dello sbracato cult americano Porky's e ovviamente da quell'altra gemma contemporanea che è Arrapaho di Ciro Ippolito. Girato malissimo, con primi piani sgraziati e un montaggio da cani, il (non) film è interpretato da (non) attori pescati per strada, che ci ricordano come eravamo brutti negli anni Ottanta: capelli lunghi con acconciature da superstiti di un attentato dinamitardo, abbigliamenti da terzo mondo con colori accecanti stile arcobaleno e ovviamente musiche d'una sgraziata sonorità da arrivare a devastare i timpani. I testi squallidi, che dovrebbero costituire motivo di ironia, sconfinano nel patetico. Seconda regia d'un produttore con all'attivo in precedenza Pover'ammore (1982) e in seguito, come ultimo titolo (per nostra fortuna), Sogno proibito (1988). La volgarità può anche essere divertente ma quando manca ogni più elementare taglio artistico finisce per rendere vano ogni tentativo di sconvolgere, scandalizzare o, al contrario, far sorridere. Venni vidi e m'arrapaoh è probabilmente una delle più brutte, per quanto difficile, opere (improvvisate) italiane degli anni Ottanta, in grado di rendere il tempo speso nella visione una vera e propria esperienza al limite della noia. A causa di un refuso nelle edizioni home video italiane imdb accredita in sceneggiatura anche Tim Kincaid, cineasta noto per aver diretto una manciata di terribili fantahorror (Breeders, Mutant hunt e Robot holocaust), ma soprattutto celebre per la full immersion nel cinema porno-gay, con oltre settanta hard in curriculum, girati celato dietro gli pseudonimi di Joe Gage o Mac Larson. E questa curiosa svista è l'unica cosa che rende interessante trattare di un film come questo...

 

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Venni vidi e m'arrapaoh: scena

 

Come sarà (Testo della canzone)

 

"Come sarà, la prima che me la darà, la mela.

Come sarà la prima che me la darà...

La voglio grande grande e che usi per mutande una bandiera.

Le tette assai imponenti da potercisi attaccare pure in venti.

La sogno tutte l'ore, questo qui sarà per me il  primo amore.

 

Come sarà, la prima che me la darà, la fragoletta.

Come sarà la prima che me la darà...

Mi piace verginella, che mi faccia i giochi a tre con sua sorella...

Oppure navigata, che col mio ci si faccia l'insalta.

La sogno a tutte l'ore, questo qui sarà per me il primo amore.

 

Come sarà, la prima che si beccherà 'sta banana.

Come sarà la prima che me la darà.

La voglio tosta tosta, che si becchi tutta intera 'sta supposta.

O magra come un fuscello, che me faccia la danza erotica sull'uccello... ma che bello.

La sogno a tutte l'ore, questo qui sarà per me il primo amore.

 

Come sarà, la prima che me la darà, la fica...

come sarà la prima che me la darà...

La voglio piccolina ma che scopi dalla sera alla mattina.

Insomma che mi tiri, bella o brutta, basta solo che respiri.

Che tiri, tiri.

La sogno a tutte l'ore, questo qui sarà per me il primo amore..."

 

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Venni vidi e m'arrapaoh: scena 

 

"Di tutti i miracoli di Gesù menzionati nei Vangeli, nemmeno uno si riferisce alla guarigione di un stupido. Tanto è incurabile la stupidità."

(Constantin Stoica)

 

Venni vidi e m'arrapaoh (Vincenzo Salviani, 1984)

Domenica svortamo degli Arrapathis

 

F.P. 12/09/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 81'43")

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