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Taekwondo

Regia di Marco Berger, Martín Farina vedi scheda film

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La recensione su Taekwondo

di alan smithee
5 stelle

locandina

Taekwondo (2016): locandina

IN & OUT FILM FESTIVAL 2017 - FILM DI CHIUSURA 

Fernando invita nella sua bella casa di vacanza nel verde lussureggiante di una località residenziale non specificata, un bel numero di amici maschi, con l'intento di trascorrere in week end in totale relax, tra complicità virile ed in assenza completa di fidanzate al seguito: quasi come degli atleti ad in raduno, si potrebbe dire, anche tenendo conto dell'età dei ragazzi e delle favorevoli condizioni fisiche in cui tutti essi si presentano: seminudi con disinvolta ostentazione anche a causa della calura estiva, oltre che di un incontrollato narcisismo dilagante, proprio di chi non ha dubbi di piacere e vuole circondarsi di suoi simili.

Ultimo a raggiungere il gruppo è German, forse poco più giovane degli altri, e che non fa parte della compagnia, ma è divenuto un caro amico di Fernando da quando i due frequentano assieme un corso di arti marziali e lotta con la tecnica nota come "taekwondo".

Fernando, ufficialmente etero, in realtà è attratto dal suo amico di sport anche fisicamente, pur non riuscendolo ad ammettere nemmeno a se stesso, ed accetta di buon grado l'ipotesi che German possa essere gay.

Intanto tra gli oziosi invitati il dubbio che il giovane ultimo arrivato possa essere omosessuale si insinua tra i discorsi dei ragazzi, che, quasi per gioco, ostentano nei suoi confronti atteggiamenti maliziosi come per metterlo alla prova.

scena

Taekwondo (2016): scena

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Taekwondo (2016): scena

Il padrone di casa invece fa sul serio, ma per insicurezza, per paura di essere scorto, scagionato, sbugiardato, non sa addentrarsi nei particolari, sfruttando le molteplici occasioni di intimità che ai due si presentano durante quel soggiorno suggestivo dai ritmi riflessivi e rilassanti.

Taekwondo, opera a quattro mani di Marco Berger e Martin Farina, appunta già sul titolo, che si riferisce appunto ad uno sport incentrato quasi unicamente sul contatto fisico, la sua fissazione - maliziosa ed erotica, ma pure interessante e logica nel contesto della tematica affrontata - ad incentrare il suo punto di vista sulle fisicità maschili, sui muscoli a fior di pelle che costituiscono una condizione quasi involontaria, regalo di una giovinezza armoniosa e piena di salute e conseguenza estetica piacevole dopo una attività fisica praticata con entusiasmo e passione.

Ecco allora le riprese "inguinali" sui fisici tonici di giovani perennemente in fase di relax, assopiti uno sull'altro come eroi di battaglie antiche appena tornati vittoriosi dalla battaglia e meritevoli di vivere momenti di relax e condivisione dei propri successi.

Poi il sopraggiungere del diverso, e la voglia da una parte di verificarne le circostanze, dall'altra di mettersi loro stessi in gioco per tastare un lato poco conosciuto, od un eventuale verifica dell'esistenza o meno di un limite non oltrepassabile alla sessualità istintiva di ognuno.

Ed un padrone di casa che arde dal desiderio, e che non riesce quasi a controllarsi, ma nemmeno ad andare fino in fondo.

scena

Taekwondo (2016): scena

scena

Taekwondo (2016): scena

Taekwondo riesce ad esprimere tutto ciò con il suo ritmo disteso, filmando la calma, l'ozio e la rilassatezza che inducono ad approfondire in ognuno le proprie curiosità e malizie più recondite e private.  

Una sceneggiatura più compiuta e concreta di quella che supporta la pellicola non deprecabile, tuttavia, non avrebbe danneggiato troppo la rappresentazione un po' sacra, e molto profana, di questo raccoglimento indolente, e di questa fiera della fisicità e della sessualità esibita certo, ma anche repressa.

Ed il film, troppo lungo ed inconcludente come forse è giusto in fondo che sia descrivendo quella particolare situazione di attesa, avrebbe avuto bisogno di qualche taglio costruttivo, e di un dinamismo più concreto, in grado di lasciare più in sottofondo i vari personaggi di contorno, in fondo ripetitivi e puramente scenici come manichini in una vetrina impeccabile, concentrandosi maggiormente sulla coppia nell'atto di studiarsi, di comunicare tra sé più col corpo che con le parole: così facendo il film forse ci avrebbe potuto emozionare; al contrario invece esso ci appare piuttosto pesante e ripetitivo da seguire, sino al suo enigmatico ma almeno promettente epilogo.

 

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