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Maccheroni

Regia di Ettore Scola vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Maccheroni

di passo8mmridotto
8 stelle

Una gustosa commedia, interpretata con grande convinzione da due "mostri sacri" del cinema, Marcello Mastroianni e Jack Lemmon in piena forma,  che il regista Ettore Scola ha saputo dirigere con sapiente maestria, nonostante i ruoli tanto distanti e non facili: un americano e un napoletano devono confrontarsi, dopo quarant'anni, su una vicenda che per il primo non esiste più nella sua memoria, mentre per il secondo è stata una delle sue ragioni di vita, dettata da un altruismo facilmente riscontrabile in ambito partenopeo.

Robert Traven (Jack Lemmon) è il tipico manager americano, deluso, ansioso, farmacodipendente. Responsabile di una industria aeronautica, giunge a Napoli per chiudere alcuni importanti contratti. E' un ritorno, per lui: aveva partecipato alla liberazione dell' Italia dal nazifascismo, durante la seconda guerra mondiale, e aveva avuto una relazione, durante la sua permanenza a Napoli, con una ragazza, Maria Jasiello.

Traven viene intervistato il tv, e Antonio Jasiello, (Marcello Mastroianni) fratello di Maria, lo riconosce e lo rintraccia in albergo.

La sua intenzione è quella di riabbracciarlo, dopo tanti anni, ma Traven non ricorda nulla di quel periodo, e sembra seccato per quell'irruzione, anche perchè in preda ad un forte mal di testa.

Ma appena sta meglio, incuriosito da quella imprevista situazione, va alla ricerca di Antonio, e lo rintraccia all' archivio storico del Banco di Napoli, dove lavora: vuole scusarsi, ma anche cercare di ricostruire quella parte della sua giovinezza che ora gli manca.

Antonio non chiede di meglio, e lo conduce a casa di Maria, ormai sessantenne, sposata, madre e pure nonna.

Traven viene così accolto come un gradito ospite da tutta la famiglia Jasiello, festeggiato come soltanto i napoletani sanno fare, e a un certo punto, Antonio rivela a Traven di avere scritto, firmando come Robert, una infinità di lettere a sua sorella, perchè lei tenesse vivo il ricordo di quell'amore finito con l'inevitabile rimpatrio in America.

Per giustificare il mai avvenuto ritorno in Italia, Antonio aveva inventato per Robert una vita avventurosa, da reporter inviato in Vietnam, in Cile e in ogni parte del mondo dove c'erano guerre o sommosse. Ne aveva fatto un eroe, mentre la vita di Robert aveva preso tutt'altra strada, aveva un lavoro non entusiasmante e un matrimonio fallito alle spalle.

Una vita arida, molto diversa da quella che Antonio e la sua famiglia conducevano con allegria, dimostrandogli amicizia e ammirazione.

Per giunta, gli giunge la notizia che in sua assenza - tre giorni! - nella sua azienda stanno tramando contro di lui per impedire la sua nomina ad un importante incarico verticistico. Decide quindi di ripartire, con grande dispiacere, e si reca in aeroporto, dove Antonio si sarebbe dovuto recare per salutarlo. Ma Antonio sembra sparito nel nulla, Traven ne è turbato, e rinuncia alla partenza.

Torna in città, parla con la moglie di Antonio, che gli rivela che Antonio sta facendo una disperata questua tra amici e parenti per salvare la vita di suo figlio, tenuto in ostaggio da alcuni malviventi, che chiedono un riscatto di cinque milioni.

Ma la realtà è un'altra: il figlio di Antonio, aspirante musicista e "galoppino" nel mondo delle scommesse clandestine, ha sottratto quei soldi per poter pubblicare un suo disco, sperando di poter restituire tutto in breve tempo, ma le cose non sono andate così.

Antonio è in pericolo di vita, perchè non è riuscito a mettere insieme la somma richiesta, ma Traven interviene e paga di persona i malviventi. L'emozione di Antonio è tale che il suo cuore non regge e muore, improvvisamente, mentre Traven si era allontanato per andare a comprare dei taralli.

Qualche ora dopo, Traven è a casa di Antonio, la camera ardente è stata allestita, e nella sala adiacente tutti sono a tavola, davanti a un piatto di maccheroni fumanti. Lo sguardo di tutti è rivolto all'orologio appeso alla parete, gli spiegano che già altre due volte Antonio è morto, e poi, alle tredici in punto, ogni volta era tornato in vita mentre gli astanti erano seduti a tavola.

Traven deve ripartire, con il suo prezioso bagaglio che contiene l'amicizia ritrovata di Antonio, per la quale ha trascurato il suo lavoro e pagato il riscatto per salvare suo figlio. E con la speranza, tutta napoletana, che nel frattempo, Antonio sia ancora una volta "resuscitato".

 

 

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