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Punto di non ritorno

Regia di Fisher Stevens vedi scheda film

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La recensione su Punto di non ritorno

di Gangs 87
7 stelle

Hieronymus Bosch è un pittore del cinquecento che non tutti possono vantare di conoscere. Ha dipinto un quadro che si intitola Il Giardino delle delizie. E’ un trittico composto dalla visione del pittore su quello che sia il paradiso, il purgatorio e l’inferno. Il documentario diretto da Fisher Stevens parte proprio da qui, l’attore e ambasciatore di pace degli ambientalisti globali Leonardo DiCaprio, da ragazzo aveva una litografia di questo trittico proprio attaccata al muro sul letto della sua cameretta ed è proprio dall’osservazione di quest’ultima che iniziano le sue riflessioni sulla condizione ambientale attuale. O per meglio dire dall’interpretazione che lui riesce a dare di ciò che Bosch sembra volerci dire.

 

Quest’ultimo lavoro ambientalista che coinvolge DiCaprio, suo era anche L’undicesima ora, rispetto al precedente sembra voler fare il punto della situazione, con l’intenzione di ribadire certi concetti, piuttosto che rivelarne altri, con lo scopo di rimarcarne la gravità. Come a dirci: “lo sapete bene quali sono i problemi eppure continuate a non fare nulla, allora io ve lo ricordo, ancora”, quasi come la tortura della goccia cinese.

 

La collaborazione con National Geographic Channel ha garantito l’utilizzo di immagini straordinarie e di strumenti specializzati che hanno permesso di guardare da vicino la situazione di alcuni siti, come il devastamento della barriera corallina o piuttosto il deforestamento e il continuo scioglimento dei ghiacciai che, per quanto noto ai più, resta sempre impressionante se osservato da vicino.

 

Senza dubbio interessante il punto di vista di alcune personalità politiche o del settore che esprimono le loro preoccupazioni o semplicemente il loro pensiero, in merito alle questioni trattate. Finisce per essere impressionante la messa in pratica del “senno di poi”, se consideriamo che le immagini e le interviste che guardiamo sono state realizzate solo pochi anni fa, eppure da allora molte cose sono cambiate, la presidenza di Donald Trump, uno dei maggiori disertori dell’inquinamento ambientale, ad esempio, tra qualche anno, sarà considerato uno dei fattori peggiorativi di questa situazione già piuttosto grave. Scommetiamo?

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