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Jonathan degli orsi

Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film

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La recensione su Jonathan degli orsi

di giurista81
8 stelle

Pellicola di “casa nostra” che sembra uscita direttamente dagli anni più floridi della nostra cinematografia di genere, dimostrando che si può ancora fare in Italia un film con la F maiuscola.
L’unico limite che si può individuare in questo “Jonathan degli Orsi” è caratterizzato dal fatto che i riferimenti a “Keoma” (dello stesso E.G.Castellari) sono talmente evidenti da farlo sembrare una sorta di remake del film sopracitato. Nonostante questo, però, la pellicola è talmente spassosa che merita senz’altro di essere presente nelle videoteche di ogni amante di films di genere. La sceneggiatura (del duo Castellari-Di Luca) è ottima e capitalizza al massimo l’esperienza maturata con “Keoma”, sviluppando uno script assai superiore e carico di messaggi di critica. La storia è incentrata sul contrasto tra i capitalisti, dediti alla distruzione della natura per fare soldi, e gli indigeni del posto. Non si tratta di un film che si limita a contrapporre cowboys a indiani (come ha detto qualche critico illustre), ma un’opera che pone problemi ben più generale e tutt’ora contemporanei (basta vedere quel che succede nelle parti del mondo economicamente arretrate e, in prospettiva futura, nello spazio). Il finale, forse, è troppo ottimista.
Curioso l’inserimento di scene tipicamente da adventure movie (stile “Zanna Bianca” o “L’orso”) che conferiscono un che di romantico e malinconico all’opera.
Bravissimi gli attori tra i quali spiccano icone come Franco Nero (in sorprendente forma), John Saxon, il mitico David Hess e il colored Rhodes. Bravi anche i tanti debuttanti (il bimbo biondo, gli indiano che fiancheggia Nero e la ragazza che alla fine va via con Nero).
Passando alla regia di Castellari, non si può che fare un applauso a questo regista che sforna un’altra perla, confermandosi il migliore a girare scene action in Italia (e non solo). Inutile citare le sequenze più riuscite, qui ce ne sono davvero tante a partire dall’ottimo prologo. Originale la colonna sonora, ottima la fotografia e la messa in scena.
Peccato che non abbia avuto molta fortuna al cinema, anche perché se fosse stato realizzato negli anni ’70 avrebbe goduto di ben altra considerazione. Da annoverare tra i migliori spaghetti western mai realizzati. Per me è un cult. Voto: 8+
Voto: 8

Sulla colonna sonora

Interessante.

Su John Saxon

E' sempre un piacere rivederlo.

Su Franco Nero

In sorprendente forma. Il tempo sembra essersi fermato per lui.

Su Enzo G. Castellari

E' un grande. Insieme ad Argento, Fulci, M.Bava e Di Leo, fa parte della "cinquina" più qualitativa della nostra cinematografia di genere. Si aspetta un suo ritorno sul grande schermo.

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