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Spaghetti House

Regia di Giulio Paradisi vedi scheda film

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La recensione su Spaghetti House

di bepy86
6 stelle

Guardando la filmografia di Manfredi sembrerebbe che questo sia stato l'ultimo film di una certa rilevanza da lui interpretato.

Ma esaminandola in maniera più scrupolosa salta all'occhio ''secondo ponzio pilato'',che non è sicuramente un lavoro da disprezzare.

Comunque diciamo che è con ''café express'' che è riuscito per l'ultima volta ad infiammare il pubblico a lui devoto.

Qui ci ha provato, le aspettative di riuscirci erano alte ma i risultati non sono stati del tutto soddisfacenti.

C'è da dire però che il film in questione non è affatto banale: buona la prima parte, un tantino deludente la seconda.

L'inizio è promettente perchè più orientato verso la commedia all'italiana di una volta che regalava quei sorrisi dietro i quali si nasconde sempre una certa malinconia di fondo, tutto il resto si adagia per troppo tempo su una storia fatta di rapinatori e rapiti che cercano di mettersi d'accordo per uscire indenni da una situazione che rischia di diventare sempre più complicata.

A dire il vero, anche in quella parte è possibile rintracciare delle scene comiche ma al contempo drammatiche: gli ostaggi che per dissetarsi cercano di accumulare l'acqua attigendola da delle bottiglie quasi vuote, il curioso stratagemma della cannuccia adottato per cibarsi della salsa di pomodoro e la voglia di fumare messa a tacere da una sigaretta costruita con i tanti mozziconi sparsi per terra.

Il film se vogliamo è anche significativo perché mette in evidenza delle verità inconfutabili: gli uomini con l'arma in mano riescono sempre ad incutere timore e ad avere la meglio su quelli disarmati, anche quando chi tiene in pugno l'arma è una persona svantaggiata per via del colore della pelle.

La polizia che è disposta a mettere a repentaglio delle vite umane pur di dare degli insegnamenti che possano scoraggiare l'individuo che ha intenzione di commettere lo stesso tipo di reato.

Lo straniero che soffre per qualche caratteristica innata che lo fa sentire diverso: ''mi consideri stronzo soltanto perchè sono un nero''? ''no, ti avrei considerato come tale anche se avessi avuto la pelle blu''.

Si tratta quindi di un film che nel complesso non sfigura.

Manfredi come sempre è bravissimo nel sapere suscitare emozioni attraverso lo sguardo e le movenze del corpo.

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