Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
Commedia avventurosa tratta da un romanzo di Gauthier, il film di Bolognini ha come tematica centrale lo scambio d’identità sessuale. Fin dall’inizio, quando la tenuta di campagna del signore di Maupin è attaccata dai soldati ungheresi, i personaggi cominciano a travestirsi: lo stesso anziano Maupin si mette in panni di vecchia signora, mentre le due nipoti Maddalena e Graciosa fuggono in abiti da sacerdote. La prima delle due viene poi arruolata nell’esercito e si trova quindi nei panni del secondo ruolo tradizionalmente (qui siamo nel Settecento) riservati agli uomini: quello di soldato. In queste vesti, s’innamora di un capitano, mentre un giovane poeta un po’ trombone e lo stesso capitano s’invaghiscono di lei, anche se sono confusi per il fatto che la ragazza, ribattezzatasi Teodoro, è creduta da tutti un giovanotto. Alla fine, confusissimo, il capitano chiederà al poeta di baciarlo, mentre quest’ultimo fuggirà con una giovane prostituta che evade dal bordello nei panni maschili di Maddalena/Teodoro, che può finalmente riacquistare le sue sembianze femminili, seppure in abiti puttaneschi. Il regista pistoiese sguazza abbastanza nel suo elemento, potendosi muovere tra costumi settecenteschi e sontuose ricostruzioni d’epoca, ed osando più volte ai limiti del censurabile, come quando mostra il corpo nudo di Catherine Spaak attraverso il riflesso sul pavimento bagnato. Il modello del giovane Gauthier dev’essere stato il Candido di Voltaire, mentre quello di Bolognini è senza dubbio il Tom Jones di Tony Richardson (si veda l’episodio del bandito di strada). Si resta, tuttavia, ben lontani da entrambi gli agognati modelli.
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