Regia di Mike Newell vedi scheda film
Quando il film uscì nelle sale italiane nell'autunno di 17 anni fa, io avevo circa 11 anni e lessi la trama del film nella rivista ''Tv sorrisi e canzoni'', il film mi colpì subito per il suo intreccio semplice quasi scarno; riassumibile in poche righe. Ricordo perfettamente che la pellicola fu acclamata da pubblico e critica, purtroppo all'epoca ero troppo piccolo per andare al cinema e rendermi conto se tutto quello che diceva la gente corrispondeva al vero. Poi ho visto il film due volte nell'estate del 2004 e nell'ottobre del 2005, subito mi sono reso conto che la trama del film è davvero molto esile, le trovate sono veramente molto poche, la noia suscita una sonnolenza mostruosa e gli attori rendono poco. La vicenda personale di un playboy damerino d'oltremanica che con la sua superficialità ed individualismo ha infranto molti cuori sarebbe interessante, la figura del giovane disilluso che non crede nell'amore e nei matrimoni non è originale ma non è male. La middle class britannica dipinta nei suoi usi e costumi non è originale ma non è comunque una cattiva idea. Purtroppo la regia latita ed il film perde ritmo e non riesce a coinvolgere. La figura di Andie Macdowell poi incarna l'ennesimo confronto tra le due anime della cultura anglosassone: quella americana e quella inglese già presente nella pellicola ''un pesce di nome Wanda'', un confronto carico di luoghi comuni e stereotipi che ha un po stancato. Il copione a volte è un pò banalotto con frasi frivole e quasi patetiche. L'umorismo grottesco a tratti un pò cinico della cultura britannica che esplode in tutta la sua virulenza in una pellicola minore come ''funeral party'' qui invece latita. Mi dispiace dirlo ma questo film mi ha un pò deluso.
Un vecchio playboy superficiale, frivolo, individualista, disilluso frequenta i matrimoni degli amici pur non volendosi sposare. Un'aitante yankee gli farà cambiare idea.
Questo film ha il merito di aver lanciato un singolo interessante come: ''love is all around'' dei wet wet.
Darei più vigore ad una sceneggiatura fiacca.
Il regista ha molto materiale tra le mani ma fatica ad addoperarlo.
Non è la migliore interpretazione di Hugh Grant, lui ce la mette tutta, è indubbiamente bravo ma il copione e la sceneggiatura sono carenti. Se avessi visto questo film nel 1994 avrei apprezzato moltissimo l'interpretazione dell'attore inglese, ma il film l'ho visto dopo aver visto ''Notthing hill'' ed ''il diario di Bridget Jones'' e quindi ho trovato l'interpretazione al di sotto delle capacità dell'attore.
Interpreta la solita yankee prepotente, tracotante, frivola vuota e superficiale che stride con la ''flemma'' britannica. I dialoghi a momenti sono imbarazzanti e la figura non è delle migliori.
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