Regia di Franco Prosperi vedi scheda film
Tradimenti, inseguimenti, pistole dal grilletto facile, regolamenti di conti privati in pubblico: tutto ciò che si può presupporre ci sia in questo poliziesco all'italiana, c'è. Lo sbirro violento, i criminali incalliti, la vendetta personale (perchè la Legge non basta mai, è sempre impotente di fronte all'imprevedibilmente crudele realtà), pure la bella preda occasionale per il poliziotto che non sembra avere un cuore, fino a che per puro caso lo ritrova fra le lenzuola (un particolare molto alla Merli, spesso ingaggiato, nel medesimo filone, nei panni del duro commissario fascinoso conquistatutte). La sceneggiatura di Peter Berling (non molto noto come scrittore, ma come attore ebbe ruoli sia con Herzog che con Fassbinder, fra gli altri), Antonio Cucca (autore solo di pochi titoli di serie B/C affini a questo Pronto ad uccidere), Alberto Marras (idem) e Claudio Fragasso (esordiente totale, piuttosto giovane, che presto passerà dietro la macchina da presa per una serie di lavori horror a basso budget) non è esattamente originalissima, ma pare abbastanza solida e, nonostante gli stereotipi e le banalità di situazioni e dialoghi, fondamentalmente regge per quel minimo di logica che all'opera si può chiedere. Ciò che maggiormente aiuta a tenere a galla la barca è il discreto cast, che annovera Martin Balsam, Ray Lovelock, Ettore Manni, lo stesso Berling, Elke Sommer e in un ruolo di contorno anche Riccardo Cucciolla. Da apprezzare le musiche di Ubaldo Continiello; Prosperi è soltanto omonimo (e per un caso curioso anche quasi coetaneo) del co-regista di Mondo cane. 3,5/10.
Il nuovo arrivato in una pericolosa banda di spacciatori è in realtà un poliziotto a caccia di vendetta: deve trovare gli assassini della madre.
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