Regia di Freddie Francis vedi scheda film
Una giovane cantante londinese di successo, si trasferisce per un periodo di riposo a causa di un esaurimento nervoso, su un'isola a stretto contatto con la natura. Qui conosce due strani individui che allevano api. Film prodotto dalla Amicus, piccola casa di produzione britannica cugina della Hammer, normalmente specializzata in horror a episodi tendenti all'humor nero e al grottesco. Alla regia troviamo Freddie Francis, prestigioso direttore della fototografia, ma con alle spalle una lunga carriera registica nei meandri dell'horror e del thriller a basso costo. Suo il convenzionale ma solido thriller LA BAMBOLA DI CERA, l'efficace LE AMANTI DI DRACULA, sequel della pellicola di Terence Fisher del 1966, e l'originale e intrigante IL TERRORE VIENE DALLA PIOGGIA. IL MISTERO DELL'ISOLA DEI GABBIANI abbandona le atmosfere tetre e gotiche e si muove sulla scia del ben piu' noto GLI UCCELLI di Alfred Hitchcok, anche se qui, nonostante il titolo del tutto fuori luogo, i pennuti vengono sostituiti dalle api, che si ribellano all'arroganza e alla presunzione dell'uomo. Certo Francis non e' Hitchcok e il risultato non e' propriamente fra' i migliori del bravo artigiano inglese. Il basso budget e l'impressione di un'operazione svolta piuttosto frettolosamente, danno all'opera un'impressione di qualita' piu' televisiva che cinematografica, anche se dei geniacci come Bava e Freda, in certe condizioni erano capaci di autentici miracoli. Le scene degli attacchi delle api assassine sono realizzate alla meno peggio, con fotomontaggi dai risultati piuttosto modesti. Ma il film non e' affatto da buttare. Ha all'attivo un piccolo gruppo di bravi e affiatati interpreti, inoltre e' resa molto bene, e qui corro il rischio di plagiare la recensione dell'utente Baliverna, l'atmosfera di mistero e isolamento, l'ambiguita' di uno dei due apicoltori e del suo rapporto carico di tensione con la propria moglie. Un risultato dignitoso che l'abile Francis porta a termine con il suo consueto efficace e svelto professionismo.
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