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I pionieri del West

Regia di Wesley Ruggles vedi scheda film

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La recensione su I pionieri del West

di millertropico
6 stelle

"I pionieri del west" ("Cimarron" in originale, esattamente come il suo remake del 1960 : "Cimarron", appunto firmato da  Anthony Mann, ma che poco aggiunge a parte il colore , il cinemascope e una maggiore spettacolarità,a questa pellicola che si aggiudicò due Oscar, uno per la sceneggiatura, e l'altro addirittura per il miglior film) fu girato da Wesley Ruggers nel 1931, ed  è volutamente epico,  esattamente come epico è il romanzo  fiume di Edna Ferber da cui il film è tratto, che ripercorre quarant'anni di storia dell'Oklahoma partendo proprio dalla corsa per la conquista della terra del 1889.

 

 

Piuttosto esile anche la trama,  che è tenuta  insieme dal bravissimo  Richard Dix (protagonista assoluto della pellicola nel ruolo di  Yancey Cravat) e quasi inesistente  - oserei dire superficiale - il disegno delle psicologie dei personaggi. La sceneggiatura (di Howard Eastbrook) insomma fa quel che può, ma era davvero un'ardua impresa quella di ridurre e sintetizzare un romanzo enorme come questo, e quindi bisogna accontentarsi, nel senso che non si poteva fare molto di più, visto che anche così semplicizzato, il film ha comunque una durata più lunga della media  delle pellicole del periodo (ben 130 minuti).

 

 

Più interessante il lavoro che Ruggers riesce a fare  sul suono registrato in esterni (non era ovviamente così scontato il risultato positivo che ottiene visto che eravamo agli albori del sonoro).

 

Rivedendolo adesso, ci si può domandare semmai con quali criteri venivano assegnati gli Oscar in quel periodo (e non solo  perchè il tempo ha reso un cattivo servizio al film). Il problema maggiore infatti è nella scarsa tenuta spettacolare di una pellicola in cui l'unica sequenza di rilievo è quella  della corsa dei carri verso le terre di cui prendere possesso, successivamente più volte imitata (e non solo dal remake di Mann) per la potenza espressiva della messa in scena.

 

 

Personalmente insomma io non mi sento di andare oltre la sufficienza.

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