Regia di Alessandro Benvenuti vedi scheda film
Cosa voglia esattamente dire questo film, è argomento che si può anche dibattere per alcuni giorni di fila. Per conto mio, mi limiterò a dire che è moderatamente intrigante - a prescindere dal suo significato ultimo: c'è qualcosa di profondamente esistenziale nella parabola dei tre amici che va dal mattino alla sera, in questo cammino surreale che si conclude al tramonto fra speranze e malinconie. Ma la 'comicità' (che fondamentalmente non è neppure esatto definire così) dei trio dei Giancattivi (Benvenuti, anche sceneggiatura e regia, Cenci, Nuti) va oltre l'impianto classico della commedia, del dialogo finalizzato alla battuta, della scena ad effetto che lasci immediatamente il segno: è un'ironia sottile, piuttosto, quella che pervade Ad ovest di Paperino. Che, per inciso, è un paese dalle parti di Firenze. Musiche dei The colla (dei quali manifesti il film è letteralmente tappezzato), il gruppo che accompagnava le tournèe teatrali dei Giancattivi; particine per Hendel, Novelli, Scarpa. Se una certezza su questo film c'è, è che non si tratta della classica commedia italiana degli anni '80.
Tre disperati a zonzo per la città di Firenze: un dj, una pittrice ed un disoccupato che stava recandosi all'ufficio di collocamento fanno gruppo ed arrivano a sera grati ed immalinconiti per le esperienze vissute.
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