Si sono fatti alcuni distinguo sulla versione da considerare “definitiva” di I cancelli del cielo ma tenderei a fidarmi del suo autore, Michael Cimino. Il quale, presentandola alla Mostra di Venezia del 2012 in una proiezione che ricordo con la pelle d’oca, disse che quella restaurata in 4K da 216 minuti è «la sua idea di cinema e di film». Esattamente così, fin dall’inizio, doveva essere uno dei titoli poi risultati più controversi, malfamati e magnifici della storia. Secondo la vulgata, I cancelli del cielo avrebbe affossato la United Artists creata nel 1919 da Charles Chaplin, Mary Pickford, Douglas Fairbanks e David Wark Griffith, ma il clamoroso ed effettivo flop non fece altro che accelerare un processo di scorporizzazione della società, già divisa al proprio interno da “correnti” finanziarie più conservatrici, urtate dai divieti e dagli scandali di due titoli epocali distribuiti dalla UA come Un uomo da marciapiede e Ultimo tango a Parigi, e un più acceso controllo della MGM, o meglio della corporation del magnate di origine armena Kirk Kerkorian proprietario indiretto della major oltre che di mezza Las Vegas e mezza Reno (la metà dei casinò e degli hotel, s’intende).

Kris Kristofferson
I cancelli del cielo (1980) Kris Kristofferson

L’insuccesso del capolavoro di Cimino servì all’establishment per dire ai ragazzi intemperanti della Nuova Hollywood che la ricreazione era finita. Da quel momento sarebbe cominciato il lento, ma inesorabile, declino di Hollywood, per settant’anni Mecca della settima arte e poi, dal 1981, gradualmente, surrogato di settore di Wall Street. Gli idealisti visionari come Michael stritolati da interessi ben più grandi dell’“opera”, intesa come “d’arte”. Ora, è chiaro, sono di parte: I cancelli del cielo è il mio film della vita. E so benissimo di quanti errori sia lastricata la carriera di Cimino, che non è un santo, basta leggere l’autobiografia di Oliver Stone alla voce L’anno del dragone. «Personalità ossessiva», arrogante, senza misura, incapace di scendere a compromessi anche di fronte al gonfiarsi a dismisura del budget. Per I cancelli del cielo (Heaven’s Gate) ha fatto arrivare una locomotiva d’epoca dal Colorado al Montana solo perché si trattava del giusto modello in uso nel Wyoming all’epoca dei fatti narrati dal film (la cosiddetta Johnson County War, 1889-1893), da inquadrare solo per una manciata di secondi, spendendo ovviamente uno sproposito (ed è solo un esempio).

Kris Kristofferson
I cancelli del cielo (1980) Kris Kristofferson

E tuttavia io che sono pessimo in matematica non posso fare a meno di pensare che Heaven’s Gate sia costato in fondo, alla fine, “solo” 44 milioni di dollari - e ha comunque fatto scricchiolare un sistema - ma negli ultimi lustri si siano gettati il triplo, il quadruplo dei soldi per filmacci destinati all’oblio come John Carter, Alexander, Lo Hobbit, Lanterna verde e chissà quanti altri. Certo, l’insuccesso, il massacro della stampa (dal “New York Times” in giù), il mancato controllo del montaggio per Cimino sono stati una botta dalla quale non si è più ripreso, anche per l’ostracismo delle produzioni, e nonostante tutto ha regalato almeno un altro titolo clamoroso, Verso il sole (1996), che vale tutti i Malick post I giorni del cielo messi insieme ma nessuno (o quasi) se n’è accorto. E comunque non esiste un suo film, persino Il siciliano o il martoriato Ore disperate, senza momenti di epica grandezza. A Venezia nel 2012 il regista che più di tutti, in epoca contemporanea, ha infilato western ovunque, confessò di essere un amante soprattutto del musical, di adorare West Side Story (chissà cosa avrebbe detto della versione per me sopravvalutata di Spielberg) e di dare il meglio nelle sequenze coreografate. Come nella celebre scena della pista di pattinaggio di Heaven’s Gate, dimostrazione plastica di una visione senza eguali.

Isabelle Huppert, Kris Kristofferson
I cancelli del cielo (1980) Isabelle Huppert, Kris Kristofferson

Autore

Mauro Gervasini

Firma storica di Film Tv, che ha diretto dal 2013 al 2017, è consulente selezionatore della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e insegna Forme e linguaggi del cinema di genere all'Università degli studi dell'Insubria. Autore di Cuore e acciaio - Le arti marziali al cinema (2019) e della prima monografia italiana dedicata al polar (Cinema poliziesco francese, 2003), ha pubblicato vari saggi in libri collettivi, in particolare su cinema francese e di genere.

Il film

locandina I cancelli del cielo

I cancelli del cielo

Western - USA 1980 - durata 156’

Titolo originale: Heaven's Gate

Regia: Michael Cimino

Con Kris Kristofferson, Christopher Walken, Isabelle Huppert, Jeff Bridges, John Hurt, Sam Waterston

Al cinema: Uscita in Italia il 25/08/2016

in streaming: su Prime Video