David Lynch apre l’ultimo decennio del secolo con Cuore selvaggio e lo chiude con Una storia vera. Tra questi estremi - tralasciando l’opus magnum Twin Peaks e la sua prosecuzione/anticipazione Fuoco cammina con me - Strade perdute. Tre film che raffigurano il transito (anche nel senso di sentiero narrativo) e rivelano come la strada sia una delle figure filmiche ricorrenti attorno a cui prende forma il cinema del regista (il cui lavoro immediatamente successivo, quello che inaugura il nuovo millennio, prende, non a caso, il nome da una delle arterie più famose di Hollywood: Mulholland Drive).

In Cuore selvaggio il viaggio di Sailor e Lula è una fuga dall’orrore del male alla ricerca di Oz e della felicità (riguardo ai rapporti tra l’opera di Lynch e la favola americana per eccellenza, quella raccontata nei libri di Baum e trasposta al cinema da Fleming si consiglia di recuperare Lynch/Oz di Alexandre O. Philippe).

Un male annidato nelle viscere e nell’immaginario dell’american way of life e che qui esplode in brusche, continue fiammate di violenza; un immaginario chiamato in causa nei colori forti e pastosi e in tinte vivaci, verniciate, laccate; nei feticci (come la giacca di Sailor che allude esplicitamente a quella di Marlon Brando in Pelle di serpente); ma soprattutto nelle forme (il melodramma e il road movie) e nei formati (Cuore selvaggio è girato Cinemascope e Technicolor): un cortocircuito capace di dar vita, come ha scritto Roy Menarini, a «immagini maestose e improvvise catastrofi».

Il film
Cuore selvaggio
Noir - USA 1990 - durata 124’
Titolo originale: Wild at Heart
Regia: David Lynch
Con Nicolas Cage, Willem Dafoe, Laura Dern, Diane Ladd, Harry Dean Stanton, Isabella Rossellini
Al cinema: Uscita in Italia il 12/05/2025
in streaming: su Apple TV Amazon Video Microsoft Store Google Play Movies
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