Prima tappa della “Trilogia dell’altrove”, proseguita con Il tè nel deserto e Piccolo Buddha, L’ultimo imperatore nasce sulla scia dell’entusiasmo per la serie televisiva Marco Polo, realizzata in Cina da Giuliano Montaldo per conto della Rai. Fu uno dei direttori di produzione del progetto, Franco Giovalè, a regalare a Bertolucci una copia dell’autobiografia di Pu Yi.

Il film, come dice lo stesso autore è «l’itinerario di un uomo che passa dall’oscurità della nevrosi alla luce della quotidianità». È la morale dell’assunto a darci la misura dell’opera, un’opera intrisa di idealismo e sentimentalismo, non immune da semplificazioni didascaliche, che lascia volutamente in ombra una parte del ritratto del protagonista, affinché la metafora possa manifestarsi in tutta la sua potenzialità.

Come dimostra soprattutto il finale, quando vediamo Pu Yi, anziano, poco a poco sparire, dopo aver comprato il biglietto per entrare in quella che fu la sua reggia: il «figlio del cielo», al termine del suo pellegrinaggio sulla terra, retrocesso a comune cittadino, impara finalmente la serenità. È l’io che viene travolto dalla Storia, esattamente come accade alla corte imperiale dentro il Secolo breve, destinata a volatilizzarsi.

Il film
L'ultimo Imperatore
Biografico - Gran Bretagna/Italia/Cina 1987 - durata 167’
Titolo originale: The Last Emperor
Regia: Bernardo Bertolucci
Con John Lone, Joan Chen, Peter O'Toole, Vivian Wu, Ying Ruocheng
Al cinema: Uscita in Italia il 10/09/2013
in streaming: su Prime Video Rakuten TV
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