Espandi menu
cerca
Star Trek: Picard

3 stagioni - 30 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 2

  • 2022-2022
  • 10 episodi

L'autore

Souther78

Souther78

Iscritto dal 13 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 6
  • Post -
  • Recensioni 234
  • Playlist 2
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Star Trek: Picard

di Souther78
1 stelle

Dello spirito autentico non è rimasto niente, se non slogan e ostentazioni. Si recuperano storie e dinamiche da TNG, ma il buono autentico che animava Roddenberry è stato ormai sostituito dal perbenismo interessato e dalla subdola e fraudolenta (pseudo)morale globalista.

Dopo essersi probabilmente resi conto del pippone infinito e ripetitivo prodotto con la prima stagione, ci hanno riprovato aggiustando il tiro con la seconda e l'inizio effettivamente è promettente. Più o meno per metà del primo episodio.

Ben presto ci si rende conto che, per non sbagliare, si è preferito riciclare (che va tanto di moda): personaggi, situazioni, storie. Più che un sequel sembrerebbe quasi una sorta di remake di un mix di episodi di TNG. I personaggi nuovi sono odiosissimi, quindi meglio soppiantarli con quelli di TNG. C'è, però, un problema di fondo che emerge quasi immediatamente: questo "Star Trek" è un manifesto di propaganda globalista. I valori tradizionali di Star Trek hanno ceduto il passo a quelli del WEF: ecco, quindi, che si apre la finestra di Overton su chip identificativi e vaccinali, l'immancabile love story saffica per non farsi mancare proprio niente, ma, soprattutto, il leitmotiv preferito dalla cricca di Davos.... l'ambiente. Fa un po' ridere che la più grande multinazionale del mondo, che vende gli oggetti più inquinanti mai ideati da mente umana (elettronica) in quantità apocalittiche, promuova serie che fanno la morale sull'ambiente. E' lo spirito del nuovo perbenismo telecomandato. E così non manca l'accenno alla diseguaglianza sociale (povertà a L.A.), ma manca un dettaglio: come in Italia, anche in California il teatrino covid ha prodotto effetti devastanti sull'economia. Quindi, anche in questo caso, riferimenti pretestuosi e morale perbenista superficiale con ipocrisia iperbolica: siamo al livello in cui una riceviamo lezioni di giustizia sociale attraverso una serie prodotta dalla più grande multinazionale del mondo, con a capo l'uomo più ricco del mondo, che sostiene le decisioni dittatoriali di chi, spacciandosi come "di sinistra", distrugge il popolo. Mi capirete se dico che è la storiella del bue che dà del cornuto all'asino: tu (multinazionale dittatoriale covidiota) inquini, prevarichi, impoverisci, poi mi dai lezioni su come non inquinare, rispettare il prossimo e combattere la povertà? Be', direi che in ciò si esprime la cifra morale della serie.

 

Per il resto, come al solito gli episodi durano ben più di quanto abbiano da dire, le modalità narrative sono quelle già viste nella prima serie, con una trama unica che si snoda attraverso un'intera stagione, sancendo la scelta "furbesca" di fidelizzare gli spettatori che Gene Roddenberry non si era mai sognato di portare avanti. In questo modo si finisce per dilatare in una stagione intera la narrazione che starebbe in un film. Ma, purtroppo, un film non è redditizio come una serie, quindi... Beccatevi questo Picard artificiale (ma tanto chi se lo ricorda più, visto il tempo trascorso dalla prima stagione?), ma comunque anziano e malandato (eccerto, vuoi che lo facevano nuovo e giovine?), che ha perso tutto il suo smalto e ogni possenza, e fa un po' tristezza rispetto al personaggio che fu. Oggi vediamo "il capitano" sballottato qua e là da uno scappato di casa che fa il verso ad Han Solo di Star Wars ma con tutta l'odiosità dei personaggi "ggiovani" della nuova Hollywood, che non possono sottrarsi alle battute da 2a elementare manco a pagarli. Poi c'è la dottoressa sociopatica che dovrebbe riscuotere le simpatie dei(delle) nerd di tutto il mondo, e, dulcis in fundo, pure la giovine Guinan, che sembra la versione dark e splatter dell'originale. In tutto ciò, il vecchio capitano, che dovrebbe essere il protagonista, sembra decisamente eclissarsi, con un minutaggio che a occhio e croce è ben risicato rispetto ai "comprimari/balie".

 

Una stretta al cuore non può mancare, guardando il "futuro distopico" di questa nuova stagione: una volta si trattava di futuri alternativi che contrapponevano l'affermazione di ideali bellicosi su ideali pacifisti, ciò in genuino spirito Star Trek. Oggi, invece, assistiamo ai fautori di un presente "dispotico" che stigmatizzano un ipotetico futuro "distopico". Chissà perchè, ma proprio non mi riesce di vedere i buoni in quei perbenisti che, dopo aver inneggiato al disprezzo dei diritti umani e delle costituzioni, oggi inneggiano a battaglioni neonazisti foraggiati con armi e a governi "democratici" che censurano e minacciano di galera e multe draconiane chi prova a divulgare la verità.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati