6 stagioni - 24 episodi vedi scheda serie
Il gelido ambiente del crimine affrontato in cappotto e polacchine? "E sti cazzi!" Così schiavone entra di diritto nell'olimpo dei più cazzuti commissari di sempre. Pardon, vice questore.
Finalmente! Erano anni che mancava una serie televisiva gialla con la G (di Giallini) maiuscola. Una serie fatta di film polizieschi ben fatti, uno in serie all'altro, tutti di alto livello, senza che ci siano cali espressivi o stiracchiamenti di trama. Dopo il luminoso e caldo Montalbano, il cupo e freddo Schiavone si aggira in una gelida Valle d'Aosta virata al blu, metafora di uno stato d'animo angosciato, di un carattere duro, ma capace di gesti nobili benché bagnato dalla crudeltà dell'ambiente malavitoso in cui sguazza. Spiragli di luce e calore, come brevi viaggi in un assolata capitale in un inverno che sembra senza fine. La complessità del personaggio affascina in quel suo essere sempre sul filo del rasoio tra legalità ed illegalità. Così come affascina la sua interazione con i vari personaggi della vicenda che assume spesso i crismi della spy story, presentando enigmi relazionali che incuriosiscono ed alimentano l'attesa per ogni tassello successivo. Giallini sembra nato per questa parte e la regia lo sostiene con grande maestria, affidandosi anche ad una colonna sonora perfettamente strutturata. Il resto del cast non è da meno e risulta ottimamente assortito, con figure eterogenee che aumento la riflessività, il dramma oppure l'iroia di contrasto. Davvero una notevole realizzazione. Corposo.
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