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I bambini li guardano: L'uomo fiammifero
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I bambini li guardano è una rubrica settimanale di Cinerepublic in cui gli autori raccontano, in forma di cronaca dal salotto di casa, la visione di un film per grandi ad altri genitori audaci desiderosi di allargare gli orizzonti cinematografici dei propri figli.

 

 

L'uomo fiammifero (Italia, 2009)

di Marco Chiarini

con Francesco Pannofino, Marco Leonzi, Gabriele Manfredi, Greta Castagna, Giuseppe Mattu, Annalisa Usai, Gianni Gaude, Franco Di Sante, Davide Curioso, Armando Castagna

genere Fantasy

 

Visto da Bradipo68 con con Lucrezia 8 anni e mezzo e Niccolò 5 anni e mezzo.

 

Oggi è una bella giornata, sperando nel riposo del giusto mi sono preso anche delle ferie al lavoro perchè la mia occupazione principale odierna sarà quella del bab(bo)y sitter. La mamma è impegnata col nonno così i bimbi oggi sono mia proprietà privata. Me li spupazzo io e loro sono contenti perchè come genitore tra tutti i difetti che ho il principale è quello di essere troppo permissivo. Quindi già pregustano l'anarchia totale, la possibilità di lasciare la casa come se ci fosse appena scoppiata una bomba a mano e tante altre cosette che la mamma non permette. Anche i bimbi non hanno scuola e hanno piantato le tende nel salone davanti alla televisione grande e col telecomando di SKY fanno un rapido zapping nel loro reparto canali preferito. Urge idea per riappropriarsi dello schermo, anche perchè sono così dolci e non li vorrei sottoporre all'esproprio proletario del televisore grande per vedere qualcosa che magari piaccia solo a me. Democrazia uber alles, quindi, e  così scatta subito la proposta ai due pargoli i quali appena richiamati all'ordine tendono le orecchie.

"Ci vediamo un film assieme?" Assenso generale, gioioso e rumoroso. Il loro " Siiiiiiii!" viene sentito persino dalla nonna che sta giù dabbasso. Talmente forte che chiede se sta succedendo qualcosa. Lucrezia, la più grande, mi chiede subito: "Ci vediamo un horror? Quello che stavi vedendo l'altro giorno mi stava piacendo, ne vediamo uno come quello?" (era Specie Mortale di Roger Donaldson). Niccolò annuisce ripetendo come un mantra "Si,horror , horror, horror...".
Io invece ho un'altra idea.

 

Un mio carissimo amico qualche tempo fa mi ha passato il dvd di un film a suo modo di dire molto bello, non precisamente per bambini ma decisamente ideale per poter essere visto con loro. Il film si intitola "L'uomo fiammifero" ed è la storia di Simone e dell'estate della sua crescita, della sua maturazione. Un film con bambini ma che tratta temi non proprio leggeri come l'elaborazione del lutto, la solitudine e il percorso formativo che va dall'infanzia all'adolescenza. Simone ha perso la madre per una brutta malattia e vive col padre nella campagna teramana. Il film è la storia della sua estate tra marachelle, un mondo di fantasia che si mescola alla realtà, la conoscenza Lorenza,una sua quasi coetanea a cui fa conoscere tutto il suo mondo incantato, i suoi amici incredibili (Dina Lampa,Giulio Buio, Ocram, Armando Armadio il gigante nano) e una creatura ancora più incredibile, quell'uomo fiammifero  che è in grado di esaudire tutti i desideri.
Con la sua fiammella formata dalle code di tutte le stelle cadenti riesce ad accendere tutti gli astri nel cielo. E' l'unico che può fargli trascorrere qualche fugace attimo con la madre, l'unico che ha il potere di fargliela vedere almeno per un attimo.

 

L'inizio è soft, i titoli di testa scritti in corsivo su campo bianco a richiamare la scrittura di un bambino li predispongono bene. Si interessano. E poi comincia ad apparire quella sagoma dagli arti lunghi e dal cappello ancora più lungo. L'uomo fiammifero. In pochi minuti sono conquistati, vogliono vedere un po' meglio come è fatto questo uomo fiammifero e cominciano a chiedermi subito chi è. Io naturalmente ancora non lo so e sono costretto a glissare alle loro domande pressanti. Due cose mi vengono in soccorso. La prima è il bimbo protagonista legato da un cordino al padre che dorme.

Lucrezia: "Ma non si legano così i bambini! Non è valido!".

Niccolò invece è affascinato dal maialino con le ali disegnato con mano apparentemente malferma (proprio come farebbe un bambino) ed esclama a gran voce:"Papà un maialino che vola!". E io a pensare che non era la prima volta che sentivo di maiali con le ali. Mentre il padre urla a Simone, Lucrezia e Niccolò sembrano empatizzare la tristezza del bambino sullo schermo. E poi gli animali (veri): maiali, mucche, pecore. Un tripudio per gli occhi dei miei figli innamorati di qualsiasi essere vivente. L'importante è levarglielo il prima possibile dalle manine per evitare danni irreparabili. I nostri cani hanno imparato benissimo l'antifona e quando tira per loro una brutta aria hanno il potere di evaporare alla loro vista scappando a gambe levate appena li vedono.

Ma sto divagando.

Ritorniamo al film:i disegni che appaiono durante il film piacciono molto, sembrano una sorta di calamita che ha il potere di catturare magneticamente la loro attenzione. Gli amici di Simone che ho nominato prima riscuotono un gran successo presso i miei figli: a Niccolò (che si scatena allorchè in una sequenza Simone e Lorenza  si mettono a parlare di cacca e per gioco cominciano ad afferrarla con le mani) piace molto Giulio Buio con le lucine al posto degli occhi. A Lucrezia invece piace parecchio Ocram: ci mette un pò a capire che vive, parla e fa tutto al contrario, è meravigliata quando Simone dice la sua età e in che modo la sua esistenza va avanti (ehm...cioè indietro).

Che volete, le è sconosciuto Benjamin Button!

 

Quando Ocram tira fuori dalla sua bocca un gelato a Lucrezia si illuminano gli occhi. Scommetto che vorrebbe averlo lei un potere del genere! La cosa che noto è che sono piacevolmente stupiti dal mondo di Simone: lo gradiscono molto e al contempo sono abbastanza perplessi perchè non riescono a comprendere esattamente dove finisce la realtà e dove comincia la fantasia. E' una cosa strana per loro perchè normalmente anche quando vedono roba non propriamente adatta ai loro giovani occhi e  alla loro sensibilità riescono bene a disgiungere la finzione cinematografica dalla realtà. Con questo film riescono di meno anche perchè sono catapultati in qualcosa che conoscono bene, che in qualche maniera gli è familiare :un mondo di disegni, di animali, di colori, di giocattoli (la bellissima sequenza alla Svankmajer nel negozio di Zio Disco). E vogliono assolutamente sapere come è fatto questo uomo fiammifero. Ne hanno visto solo l'ombra, vogliono vederlo più nel dettaglio, non gli bastano le reliquie che ha raccolto Simone e che appartengono a questa creatura fiabesca.

Colgono appena il dolore che Simone prova per la separazione dalla madre,mi chiedono più volte perchè non può vedere la madre e quando dico loro che è volata in cielo come un angelo, Lucrezia e Niccolò per un attimo si rabbuiano ma poi quasi sorridono ben contenti di avere la mamma ben vicina e presente. Niccolò che è in quell'età in cui si comincia ad affacciare la malizia quando Lorenza per salutarlo bacia Simone sulla guancia mi dice:

"Papà ma gli ha dato un bacio!".

"E'un gesto affettuoso!" gli rispondo.

E lui che è geloso anche quando vede che io e la mamma ci avviciniamo solamente ribatte: "Ma che schifo, io non mi farò mai baciare da una femmina!"

Sorrido: al momento il suo è un mondo tutto automobiline e Wii. "E' solo questione di tempo, Niccolò! Ho tanto l'impressione che tra qualche anno farai strage di cuori!".

 

Il film volge al termine, fortunatamente per loro è anche breve quindi più o meno lo stanno seguendo (anche se i temi profondi che il film tratta non li sfiorano neanche). Vogliono vedere meglio l'uomo fiammifero, vogliono vederne la faccia, vogliono sapere come fa a avere il fuoco sulla punta delle mani. Vogliono sapere tante cose su di lui ma il film non le svela. Un pizzico di delusione si fa strada sulle loro fronti leggermente aggrottate. Ma forse è meglio così. Anche a distanza di giorni ricordano come è fatto e il suo essere così speciale.

 

E' una bella esperienza vedere questo film assieme ai propri figli: appartenendo alla stessa generazione di Simone (poco più di 10 anni agli inizi degli anni '80) mi diverto a trovare icone della mia infanzia (tipo le girelle che in quell'epoca erano un vero e proprio tormentone pubblicitario) mentre Lucrezia e Niccolò sono attratti dal mondo di fantasia che ha creato Simone.

 

In tv segnalano con un bollino giallo i film che possono essere visti dai bambini solo se assieme ad almeno un adulto. E di che colore dovrebbe essere il bollino dei film in cui l'adulto deve essere obbligatoriamente accompagnato alla visione da almeno un bambino?

L'uomo fiammifero è un film che parla soprattutto al cuore del bambino che c'è dentro ogni adulto.

 

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* Si qualifichi!

  Due parole sull'autore della settimana: Bradipo68

 

Mio padre è  stato uno spirito cinefilo continuamente attivo e mi ha sempre insegnato ad apprezzare il buon cinema.

Cominciò a portarmi presto al cinema e se penso che quando vidi con lui "L’albero degli zoccoli" di Ermanno Olmi non avevo ancora compiuto dieci anni, ancora oggi mi viene da chiedermi se sia stato coraggioso, temerario oppure se mi riteneva semplicemente più adulto della mia età dato che mi investiva di una bella responsabilità.

Io da genitore provo piacere nel tramandare questa abitudine ai miei figli e dopo un apprendistato a suon di film per bambini ho cominciato a far vedere loro qualcosa che, a prima vista, pochi ritengono adatto alla loro età.

 

E così accade sempre più spesso di ritrovarmi a guardare film con loro, non perché la obblighi ma perché i miei figli , quando mi vedono assorto di fronte ad un film in tv, si fermano, cominciano a guardare lo schermo ed, alla fine, si siedono di fianco a me, sul nostro divano extralarge, per continuare nella visione. E sempre più spesso accade che mi propongano di vedere un film insieme.

 

È un'alta responsabilità perché  non è semplice scegliere film che non abbiano bambini come target specifico evitando ovviamente pellicole volgari (anche se a questa età i bambini le conoscono già tutte le parolacce), violente (ma devo confessare che qualche volta  si sono messi anche a vedere horror di nascosto e mi hanno   detto che il "genere" gli piace), e con troppi riferimenti al sesso (al massimo qualche bacio, possibilmente casto) ma soprattutto che abbiano una trama lineare in cui ritrovarsi perché se poi non capisce quello che accade, fatalmente perde di interesse.

 

In base alla mia esperienza la fotografia e i colori sono molto importanti: se il film ha dei bei colori brillanti e privilegia le tonalità calde ancora meglio. I film in bianco e nero invece sembrano coinvolgerli meno, forse perché li vedono troppo distanti dal mondo in cui vivono.

 

La cosa che mi colpisce dei miei figli è che separano nettamente quello che vedono sullo schermo da quello che è reale. Anche quando capita di vedere una scena che io giudico al limite, sembrano capire che è tutta costruzione scenica: fanno per finta, mi dicono sereni.

 

Ecco perché con sempre maggiore tranquillità li faccio sedere di fianco a me a guardare film, sono sicuro che almeno ne stimolo la curiosità e la loro voglia di fare domande su quello che accade sullo schermo e, dunque, sul mondo.

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