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Il più celebre e rispettato sondaggio di critica cinematografica si inchina alle istanze del femminismo e dell'inclusione: voi condividete?
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Forse qualcuno che segue i miei scritti su Film Tv ricorderà che, circa dieci anni fa, dedicai alcuni post al sondaggio del British Film Institute, svolto attraverso la loro rivista mensile Sight and Sound, sui migliori film della Storia del Cinema, che va avanti a partire dal 1952 e che è stato ripetuto ogni dieci anni. Il sondaggio, che per ben cinque volte ha visto arrivare in testa "Quarto potere" di Orson Welles, per una volta "Ladri di biciclette" di Vittorio De Sica e nel 2012 "La donna che visse due volte" di Alfred Hitchcock, è diventato col passare degli anni il più prestigioso a livello internazionale, con la partecipazione di grossi nomi della critica che esprimono una personale Top 10 di film preferiti o considerati i migliori della Storia, e ha visto l'affermazione e il consolidamento di un Canone di eccellenze che include anche titoli come "La regola del gioco", "La corazzata Potemkin", "Otto e mezzo", "L'avventura", "Aurora", "2001: Odissea nello spazio", "Viaggio a Tokyo", "Sentieri selvaggi", "I sette samurai" ecc.

Ieri 1 Dicembre 2022 sono stati annunciati in serata i risultati della nuova edizione, che come di consueto prevede un doppio sondaggio per i critici e i registi, che escono separatamente. Il sondaggio che ha la tradizione più lunga è naturalmente quello dei critici, che stavolta ha visto partecipare circa 1600 esponenti della critica a livello mondiale, anche se il BFI per ora non ha ancora indicato le singole liste nè il numero di voti ricevuti dai film; la notizia ha suscitato ben poca eco qui da noi, come un po' immaginavo, segno anche che il dibattito critico si è sclerotizzato o che queste classifiche ormai vengono viste come poco indicative, dovendo coprire una Storia del Cinema di ben 130 anni. Tuttavia, questa classifica ha alcune particolarità che la distinguono nettamente dalle precedenti, che meritano una riflessione e che sarebbe interessante se in questa sede fossero completate dagli interventi di altri utenti, oltre al mio parere personale. 

Si afferma al primo posto "Jeanne Dielman" di Chantal Akerman, film che ho visto e recensito conferendogli il massimo punteggio, dunque certamente un capolavoro, per quanto dei più sperimentali, avanguardisti e ostici che esistano, un film che avrà la sua influenza su molto cinema a venire come quello di Bela Tarr, un film che vuole rappresentare l'alienazione della donna attraverso una scrittura minimalista spinta all'estremo che prevede lunghe sequenze in cui non accade nulla in tempo reale su una durata di ben tre ore e 20 minuti. Già da parecchi anni i cinefili duri e puri ripetono che si tratta di uno dei grandi film femminili della Storia, la pellicola si è conquistata un'aura a suo modo cult benché pochissimi poi l'abbiano vista realmente, almeno in Italia. Sight and Sound nella precedente edizione l'aveva messa al 35esimo posto, adesso addirittura sul gradino più alto del podio: merita un simile onore? A mio parere può figurare agevolmente in una Top 100, forse in una Top 50, ma come migliore film della Storia non regge, gli si mette addosso un peso spropositato che probabilmente lo opprime, più che esaltarlo. A mio parere i candidati papabili a questo titolo- oltre a "Quarto potere" e "La donna che visse due volte" ci sono appunto "2001", "Viaggio a Tokyo", "La regola del gioco", ma anche "Persona", "Viale del tramonto", "I racconti della luna pallida d'agosto", "Otto e mezzo", "Apocalypse now", "Taxi driver", "Andrei Rublev", forse anche "Il petroliere" e "The tree of life"- deve avere un connubio di qualità formali e sostanziali, un tripudio di invenzione registica, un contributo tecnico o attoriale di altissimo livello che generi un'emozione profonda in un vasto pubblico, che scuota non solo per le innovazioni linguistiche e che il pur eccezionale film della Akerman non ha ad un tale livello. Dunque, per me questo primo posto risulta una mossa fin troppo ideologica da parte dell'elettorato di 1600 critici. Ma andiamo avanti.

i 1600 critici hanno evidentemente deciso che è arrivato il momento di portare ai livelli più alti il cinema "femminile", dunque diretto da registe donne che, come è fin troppo evidente, sono state a lungo escluse e discriminate nell'industria cinematografica nel ruolo creativo più importante, quello della regia. Claire Denis arriva al settimo posto con "Beau travail" (che a mio parere è ugualmente un capolavoro assoluto, anche se preferisco evitare di incasellarlo in una posizione numerica), Agnès Varda al n.14 con "Cleo dalle 5 alle 7", Maya Deren al 16 con il cortometraggio "Meshes of the afternoon", Vera Chytilova al 28 con "Le margheritine" (i commenti che ho letto a questo film sono positivi, ma certo non tali da meritare un simile piazzamento), Celine Sciamma al 30 con "Ritratto della giovane in fiamme", Barbara Loden al 48 con "Wanda", Jane Campion al 50 con "Lezioni di piano", Julie Dash al 60 con "Daughters of the dust" (regista e film che personalmente non ho mai sentito nominare) e altri film sempre della Akerman e della Varda. Numerosi i film diretti da registi di colore, fra cui "Fà la cosa giusta" di Spike Lee al 24 (ormai acclamato come capolavoro in maniera universale), "Killer of sheep" di Charles Burnett al 43, "Moonlight" di Barry Jenkins al 60 (onore francamente eccessivo anche se il film è acclamato come capolavoro in America), "Get out" di Jordan Peele al 95 (!), "Touki Bouki" di Mambety al 66, "La nera di..." di Ousmane Sembene al 95.

Considerato che nella classifica stessa hanno perso molte posizioni autori fondamentali come Fellini, Antonioni, Truffaut, Godard, Bergman, Eisenstein ecc., sorge spontanea una domanda. Il discorso politico/ideologico/culturale di inclusione delle minoranze, di rivendicazione dei diritti e di una parità a lungo negata è importantissimo nella realtà sociale di oggi e va sostenuto in tutti i modi possibili... Tuttavia, quando si giunge ad un discorso critico/estetico/artistico che concerne la fissazione di un Canone che comprenda opere considerate "fondamentali", è giusto farsi influenzare in maniera così netta da motivazioni di questo genere? Senza una spinta culturale di questa portata, siamo sicuri che la Varda possa trovarsi in una posizione più alta di Truffaut e Godard? Davvero la Akerman può battere Kubrick, Hitchcock e Welles al n.1 senza che non ci sia uno scombussolamento profondo delle tendenze critiche in auge basate sul merito artistico dell'opera e non su valori politico-ideologici che per quanto urgenti, condivisibili e sacrosanti, restano in qualche modo estranei all'opera stessa?

 

Riporto la lista dei primi 100 classificati con i titoli in inglese, ma credo li comprenderete facilmente

1. “Jeanne Dielman, 23, quai du Commerce, 1080 Bruxelles” (Chantal Akerman, 1975)
2. “Vertigo” (Alfred Hitchcock, 1958)
3. “Citizen Kane” (Orson Welles, 1941)
4. “Tokyo Story” (Ozu Yasujiro, 1953)
5. “In the Mood for Love, Wong Kar-wai, 2001)
6. “2001: A Space Odyssey” (Stanley Kubrick, 1968)
7. “Beau travail” (Claire Denis, 1998)
8. “Mulholland Dr.” (David Lynch, 2001)
9. “Man with a Movie Camera” (Dziga Vertov, 1929)
10. “Singin’ in the Rain” (Stanley Donen and Gene Kelly, 1951)
11. “Sunrise: A Song of Two Humans” (F.W. Murnau, 1927)
12. “The Godfather” (Francis Ford Coppola, 1972)
13. “La Règle du Jeu” (Jean Renoir, 1939)
14. “Cléo from 5 to 7” (Agnès Varda, 1962)
15. “The Searchers” (John Ford, 1956)
16. “Meshes of the Afternoon” (Maya Deren and Alexander Hammid, 1943)
17. “Close-Up” (Abbas Kiarostami, 1989)
18. “Persona” (Ingmar Bergman, 1966)
19. “Apocalypse Now” (Francis Ford Coppola, 1979)
20. “Seven Samurai” (Akira Kurosawa, 1954)
21. (TIE) “The Passion of Joan of Arc” (Carl Theodor Dreyer, 1927)
21. (TIE) “Late Spring” (Ozu Yasujiro, 1949)
23. “Playtime” (Jacques Tati, 1967)
24. “Do the Right Thing” (Spike Lee, 1989)
25. (TIE) “Au Hasard Balthazar” (Robert Bresson, 1966)
25. (TIE) The Night of the Hunter” (Charles Laughton, 1955)
27. “Shoah” (Claude Lanzmann, 1985)
28. “Daisies” (V?ra Chytilová, 1966)
29. “Taxi Driver” (Martin Scorsese, 1976)
30. “Portrait of a Lady on Fire” (Céline Sciamma, 2019)
31. (TIE) “Mirror” (Andrei Tarkovsky, 1975)
31. (TIE) “8½” (Federico Fellini, 1963)
31. (TIE) “Psycho” (Alfred Hitchcock, 1960)
34. “L’Atalante” (Jean Vigo, 1934)
35. “Pather Panchali” (Satyajit Ray, 1955)
36. (TIE) “City Lights” (Charlie Chaplin, 1931)
36. (TIE) “M” (Fritz Lang, 1931)
38. (TIE) “À bout de souffle” (Jean-Luc Godard, 1960)
38. (TIE) “Some Like It Hot” (Billy Wilder, 1959)
38. (TIE) “Rear Window” (Alfred Hitchcock, 1954)
41. (TIE) “Bicycle Thieves” (Vittorio De Sica, 1948)
41. (TIE) “Rashomon” (Akira Kurosawa, 1950)
43. (TIE) “Stalker” (Andrei Tarkovsky, 1979)
43. (TIE) “Killer of Sheep” (Charles Burnett, 1977)
45. (TIE) “North by Northwest” (Alfred Hitchcock, 1959)
45. (TIE) “The Battle of Algiers” (Gillo Pontecorvo, 1966)
45. (TIE) “Barry Lyndon” (Stanley Kubrick, 1975)
48. (TIE) “Wanda” (Barbara Loden, 1970)
48. (TIE) “Ordet” (Carl Theodor Dreyer, 1955)
50. (TIE) “The 400 Blows” (François Truffaut, 1959)
50. (TIE) “The Piano” (Jane Campion, 1992)
52. (TIE) “News from Home” (Chantal Akerman, 1976)
52. (TIE) “Fear Eats the Soul” (Rainer Werner Fassbinder, 1974)
54. (TIE) “The Apartment” (Billy Wilder, 1960)
54. (TIE) “Battleship Potemkin” (Sergei Eisenstein, 1925)
54. (TIE) “Sherlock Jr.” (Buster Keaton, 1924)
54. (TIE) “Le Mépris” (Jean-Luc Godard 1963)
54. (TIE) “Blade Runner” (Ridley Scott 1982)
59. “Sans soleil” (Chris Marker 1982)
60. (TIE) “Daughters of the Dust” (Julie Dash 1991)
60. (TIE) “La dolce vita” (Federico Fellini 1960)
60. (TIE) “Moonlight” (Barry Jenkins 2016)
63. (TIE) “Casablanca” (Michael Curtiz 1942)
63. (TIE) “GoodFellas” (Martin Scorsese 1990)
63. (TIE) “The Third Man” (Carol Reed 1949)
66. “Touki Bouki (Djibril Diop Mambéty 1973)
67. (TIE) “The Gleaners and I” (Agnès Varda 2000)
67. (TIE) “Metropolis” (Fritz Lang 1927)
67. (TIE) “Andrei Rublev” (Andrei Tarkovsky 1966)
67. (TIE) “The Red Shoes” (Michael Powell & Emeric Pressburger 1948)
67. (TIE) “La Jetée” (Chris Marker 1962)
72. (TIE) “My Neighbour Totoro” (Miyazaki Hayao 1988)
72. (TIE) “Journey to Italy” (Roberto Rossellini 1954)
72. (TIE) “L’avventura” (Michelangelo Antonioni 1960)
75. (TIE) “Imitation of Life” (Douglas Sirk 1959)
75. (TIE) “Sansho the Bailiff” (Mizoguchi Kenji 1954)
75. (TIE) “Spirited Away” (Miyazaki Hayao 2001)
78. (TIE) “A Brighter Summer Day” (Edward Yang 1991)
78. (TIE) “Sátántangó” (Béla Tarr 1994)
78. (TIE) “Céline and Julie Go Boating” (Jacques Rivette 1974)
78. (TIE) “Modern Times “(Charlie Chaplin 1936)
78. (TIE) “Sunset Blvd.” (Billy Wilder 1950)
78. (TIE) “A Matter of Life and Death” (Michael Powell & Emeric Pressburger 1946)
84. (TIE) “Blue Velvet” (David Lynch 1986)
84. (TIE) “Pierrot le fou” (Jean-Luc Godard 1965)
84. (TIE) “Histoire(s) du cinéma” (Jean-Luc Godard 1988-1998)
84. (TIE) “The Spirit of the Beehive” (Victor Erice, 1973)
88. (TIE) “The Shining” (Stanley Kubrick, 1980)
88. (TIE) “Chungking Express” (Wong Kar Wai, 1994)
90. (TIE) “Madame de…” (Max Ophüls, 1953)
90. (TIE) “The Leopard” (Luchino Visconti, 1962)
90. (TIE) “Ugetsu” (Mizoguchi Kenji, 1953)
90. (TIE) “Parasite” (Bong Joon Ho, 2019)
90. (TIE) “Yi Yi” (Edward Yang, 1999)
95. (TIE) “A Man Escaped” (Robert Bresson, 1956)
95. (TIE) “The General” (Buster Keaton, 1926)
95. (TIE) “Once upon a Time in the West” (Sergio Leone, 1968)
95. (TIE) “Get Out” (Jordan Peele, 2017)
95. (TIE) “Black Girl” (Ousmane Sembène, 1965)
95. (TIE) “Tropical Malady” (Apichatpong Weerasethakul, 2004)

 

 

 

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