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Legami: Iggy Pop e David Bowie...l'amico inglese.
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“I wana be your dog” è una canzone del 1968 degli Stooges. Ascoltatela.

 

E' una canzone di quasi 50 anni e non dimostra che qualche giorno. Leader di questo gruppo di scoppiati era Iggy Pop. Il gruppo si fonda un anno prima di questo piccolo gioiello musicale che è I Wana be your dog, e rischia di sciogliersi un paio di volte prima di quello che sarà l'abbandono definitivo dalle scene da parte degli Stooges nel 1974. Scioglimento dovuto soprattutto al declino fisico e psicologico di Iggy Pop (classe 1947). Cosa ha permesso a Iggy Pop di rimanere sulle scene fino a oggi? Un incontro. Quello avvenuto con David Bowie nel 1971 a New York. Bowie aveva appena smesso i panni di Ziggy Stardust ed era pronto per nuove conquiste. Aveva subito apprezzato il talento grezzo degli Stooges e aveva fatto di tutto nel 1971 per impedirne il loro scioglimento, accettando di mixare il loro album “Raw Power” e chiedendo a Iggy di seguirlo nel suo tour “Station to station” del 1976.

E' necessaria a questo punto una panoramica temporale per chiarire chi siano i personaggi in questione: David Bowie a metà anni '70 è al culmine della sua creatività musicale, uomo colto e pieno di talento, non si spinge oltre quelli che sono i suoi limiti. Sperimenta ogni droga e ogni eccesso senza mai diventarne completamente schiavo, riesce a mantenere uno sguardo lucido su cosa gli sta intorno e pur rimanendo concentrato su se stesso e sulle sue trasformazioni, riesce a comprendere le potenzialità di Iggy Pop, un artista che senza l'aiuto di questo amico inglese, avrebbe finito ai quei giorni la sua carriera musicale.

In una intervista rilasciata al New York Times dopo la morte di Bowie, Iggy Pop dice: "Mi ha resuscitato. La nostra amicizia era basata sul fatto che quest'uomo mi ha salvato da un punto di vista professionale e forse anche da un annientamento personale. E' molto semplice".

Iggy Pop negli anni '70 è in profonda crisi, completamente dipendente dalle droghe e dall'alcool non riesce a prendere in mano la propria vita e rischia di mollare tutto più di una volta. Sarà David Bowie a credere in lui più di ogni altro, a dargli fiducia quando nessuno avrebbe speso una parola in favore di un tossico in balia di sé stesso, ad andarlo a trovare nella clinica psichiatrica dove Iggy Pop aveva deciso di ricoverarsi per i grossi problemi comportamentali.

 

Dopo lo scioglimento degli Stooges, Iggy e David partono insieme per Berlino. I due amici dividono l'appartamento e chissà cos'altro. La convivenza non è semplice, Pop è sempre affamato e spende i soldi che non ha, Bowie si lascia influenzare dall'atmosfera più cupa di Berlino e quello che ne esce fuori è tra i lavori migliori della sua carriera: “Low”. Ma Bowie non perde di vista l'amico americano, e decide di produrgli i suoi primi due dischi da solista: The Idiot e Last for Life (il mio preferito è The Idiot).

I due musicisti compongono insieme alcune tra le canzoni più belle di quel periodo e che hanno superato senza difficoltà il passare degli anni. Gli anni '70 sono stati per entrambi un decennio difficile ma denso di stimoli, opportunità e conferme, le droghe e l'alcool rimangono per Iggy Pop un problema, ma non cade più negli eccessi di gioventù.

David mi ha salvato dall’annientamento professionale e personale , tutto qui. Molte persone erano incuriosite da me, ma solo lui aveva abbastanza cose in comune con me e gli piaceva davvero quello che facevo. Era l’unico che aveva l’intenzione di darmi una mano. Mi ha fatto risorgere. Era piu un benefattore che un amico, nel senso in cui la gente intende l’amicizia. E uscito dal suo sentiero per donarmi un po’ del suo karma positivo. «Ok, chi sei e a cosa stai pensando? Come fai quello che fai?» questo quello che dichiara alla rivista Rolling Stone dopo la morte dell'amico David.

Iggy Pop ha rischiato di diventare una meteora musicale, grazie ad un incontro fortunato è riuscito a risorgere e a dare il meglio di sé in altre occasioni. Così come Bowie, anche Pop cerca negli anni '80 un suo collocamento cinematografico, partecipa con piccole parti a film più o meno rilevanti. Mentre per Bowie il cinema pare ad un certo punto diventare uno strumento importante per la sua carriera artistica, per Pop è solo una parentesi tra un album e l'altro, o per stare insieme a qualche amico -come nel caso dei film con Jim Jarmusch, che danno a Iggy Pop sicuramente i ruoli più riusciti-.

Se Bowie ha cambiato più volte pelle negli anni, creando continuamente aspettative su come si sarebbe presentato per il suo nuovo album e lanciando mode, Iggy Pop rimaneva via via il solito personaggio di sempre, facendo così della sua figura snella e nervosa una vera e propria icona di un certo tipo di rock se non addirittura di un modo comportamentale irriverente e spregiudicato.

Continua ancora oggi a cantare e ad essere il personaggio pazzesco che è sempre stato. E' il probabile protagonista del nuovo film di Dario Argento “The Sandman”, ha appena terminato il suo ultimo album “Post Pop Depression”, si appresta ad un nuovo tour... insomma a 69 anni è ancora Iggy Pop, con tutto ciò che questo nome comporta. David Bowie ci aveva visto lungo quel giorno del 1971.

Ho imparato cose da lui che uso ancora oggi. Ho conosciuto i Beatles e gli Stones, e questo e quell’altro, e quell’attrice e quell’attore e un sacco di gente importante grazie a lui. E osservavo. E ogni tanto, almeno ora, sono un po’ meno rude, quando ho a che fare con queste persone.”

 

 

 

 

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