Con un intero, lunghissimo capitolo dedicato alla preparazione di un contro-assalto organizzato per liberare la “Mandjet”, una nave "circolare" itticoltrice-passeggeri che dalle roventi coste australiane, prima di essere abbordata da dei pirati, si stava dirigendo, con una flottiglia di barche e pescherecci in migrazione stagionale, verso l’Oceano Antartico (un buco nero binario, Taraxippos, ha attraversato il Sistema Solare “sfiorando” il Pianeta Terra senza colpirlo, ma scombinando un poco la sua orbita attorno al Sole, rendendola un poco più ellittica: in primavera e autunno la distanza Terra-Sole non sarà mutata, ma in estate si sarà allungata e in inverno accorciata, col risultato che, considerando l’inclinazione dell’asse terrestre, l’emisfero boreale avrà estati più calde ed inverni più freddi e quello australe estati più fredde ed inverni più caldi, e no, cari i miei gonzi in matematica e fisica elementari, cioè in logica e buon senso, i cambiamenti non si annullano a vicenda: gli estremi vincono), può sembrare che Greg Egan, con questo “Perihelion Summer”, abbandonando l’Hard-SF di cui è l’alfiere (mentre Ted Chiang lo è della Speculative-SF), si sia trasformato di botto nel buon Frank Schätzing o, “peggio”, in Clive Cussler, e invece… omissis… Solar Punk rulez!
È confortante poter leggere, ogni tanto, narrativa intelligente e dotata di suddetto buon senso.
Morale? L'umanità non ha certo bisogno di una catastrofe cosmica (gli effetti del passaggio ravvicinato - su scala planetaria - del duplice corpo celeste supermassivo sono impressionanti perché l'inconscio collegamento automatico li sovrappone a quelli prodotti dal surriscaldamento globale, pur non c'entrando alcunché) per estinguersi: ce la sta facendo benissimo da sé.
Colophon. Greg Egan – “Perihelion Summer” – 2019 Edizione italiana: “Perielio d’Estate” – Mondadori, Urania n. 1737, aprile 2025 – traduzione di Francesca Noto – pagg. 163 + 45 pagg. che contengono, fra l’altro, un lungo e bell’articolo di Fabio Feminò incentrato sulla figura di Dandridge MacFarlan Cole (1921-1965), “Il Più Grande Scrittore di Fantascienza Mai Sentito Nominare” – 7.90 €.
“Antartide, dunque”, disse Arun. “Antartide”, replicò Matt.
"I disastri appartenevano sempre a luoghi molto lontani, o a brutti film, ma forse le persone si sarebbero convinte ad agire se la situazione le avesse fatte sentire... non al sicuro, perché si sarebbe corso il rischio di far pensare alla situazione contraria... ma semplicemente prudenti."
"Il successivo effetto lente arrivò nel primo pomeriggio; fu notato prima di tutto in Cile. Il ventaglio di incertezza si ridusse ancora un po, quasi cancellando la possibilità di un impatto diretto sulla Terra. Un'effettiva collisione era sempre stata quasi del tutto improbabile, ma adesso che era ai margini della possibilità, Matt non poteva fare a meno di provare una necessità compulsiva di vederla del tutto smentita. Non aveva importanza il fatto che sarebbe stata misericordiosamente rapida, rispetto alla prolungata agonia di un passaggio radente; l'idea andava contro la sua stessa convinzione di come dovesse funzionare l'universo. Se 'Oumuamua e i suoi successori avevano fatto sembrare il sistema solare più un grosso bersaglio che non la cruna di un ago, la Terra in sé era comunque molto più piccola, al punto che un effettivo impatto avrebbe dovuto implicare o la presenza di alieni da fumetto che usavano i buchi neri come armi – comportamento così ridicolo che sarebbe stato imbarazzante condividere la galassia con loro – o la più crudele delle coincidenze per far capitare un evento così improbabile non a un pianeta sterile, ma a uno che ospitava la vita."
«Le nostre estati saranno più calde, i nostri inverni più freddi: non si divideranno la differenza. E quando fa più caldo di quindici gradi a dicembre, cioè di dieci gradi in alcuni posti e venti in altri, il fatto che faccia più freddo a giugno non servirà a mitigare la situazione; le cose che si rompono a un estremo non andranno a ripararsi finendo altrettanto di colpo nell'estremo opposto. I raccolti si seccheranno, le foreste moriranno, le barriere coralline spariranno, l'industria ittica crollerà... e non entro la fine del secolo. Alcune cose accadranno entro un decennio. Altre nel giro di un anno.»
"Quando l'umidità arrivava al punto da impedire la sudorazione, quando il flusso sanguigno spostato verso la pelle cominciava a danneggiare gli altri organi e a causare più danni che benefici, non c'era più nulla che l'organismo potesse fare per proteggersi. Senza aria condizionata, si moriva. I malati, gli anziani e i bambini erano i primi a cedere, ma alla fine, chiunque non fosse riuscito a scappare o a ottenere degli aiuti meccanici sarebbe morto. [...] Tutto era andato al diavolo, e non aveva senso cercare una qualche forma di tranquillità."
"La temperatura del sudore non era diversa da quella della sua pelle. A volte, provava la necessità di abbassare lo sguardo e assicurarsi che il fluido che gli scorreva sui polpacci, caldo quanto il sangue nelle sue vene, fosse davvero trasparente. [...] Il cielo limpido faceva sembrare l'aria rovente ancora più scioccante; com'era possibile soffrire quel caldo senza una cappa di nuvole, quando lo spazio tra le stelle era solo a pochi gradi dallo zero assoluto?"
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