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Un tranquillo weekend di paura

Regia di John Boorman vedi scheda film

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La recensione su Un tranquillo weekend di paura

di LucioLoLoryLore
9 stelle

Strepitoso capolavoro di Boorman E per una volta il titolo italiano è non solo azzeccato, ma geniale! Alla fine restano in 3 gli amici, solo questi 3 avranno gli incubi, anzi, solo due, dubito che Lewis ne avrà, il 4º semmai... farà parte degli incubi! Finora mai rifatto! giustamente altissima la sua quotazione!

 

L'uomo contro la natura dell'uomo stesso.

E l'uomo che si perde nella natura, impassibile, maestosa, suggestiva...e distaccata. Imperturbabile.

 

Dal verde rigoglioso e l'acqua cristallina da cui i quattro bontemponi si lasciano cullare all'inizio del loro viaggio... alla gola infernale, buia e spaventosa in cui verranno frullati.

Scopriranno la vera, propria, natura.

Quella più profonda e intima.

 

Nell'osservare il cadavere infilzato, Lewis sta ammirando, stupefatto, il suo colpo "stupefacente". Va giusto complimentandosi con se stesso.

Lui ha lasciato a casa la società, la civiltà, il libero arbitrio, le regole sociali. La morale borghese.

Lui... è totalmente inserito nel contesto, entrato pienamente nella parte.

E quasi ci gode a fare sentire i suoi compari a disagio con la sua filosofia da superuomo.

Burt Reynolds

Un tranquillo weekend di paura (1972): Burt Reynolds

 

Ed invece, salvato da quello stesso colpo stupefacente... negativamente, eccezionalmente, stupefacente... ha paura!

Il senso di colpa lo assale subito alla gola, lo soffoca... più della cintura che poco prima lo stava quasi strangolando.

Lui se l'è portata dietro quella società, il sistema e la sua morale! E adesso ha paura.

Almeno quanta ne aveva prima.

Paura di non riuscire più a tornare a quel sistema. Non senza perdere qualcosa.

O tutto.

Jon Voight, Ronny Cox

Un tranquillo weekend di paura (1972): Jon Voight, Ronny Cox

 

Bobby, (Ned Beatty) così "inculato a sangue" (come dicono i giovani), non è lucido... per niente!

Lui, il suo comodo sistema, non avrebbe nemmeno voluto lasciarlo.

Lui... il peggiore del gruppo, il più borghese e imborghesito sul giro vita... che ci fa lì?

Suo malgrado, si ritroverà ad esser l'eroe di se stesso... e persino di quel Tarzan mancato del "vivace conoscente" Lewis (non sono amici intimi loro due, Bobby è amico di Ed ); si è solo fatto trascinare, in qualcosa che nemmeno ha compreso riguardo a quella natura... figuriamoci cosa avrà mai compreso ora, che la natura selvaggia - e invertita - dell'uomo... se l'è ritrovata "inculcata" selvaggiamente nelle terga grassoccie e contratte... spaventate. Inermi ed incredule.

Si sarà forse chiesto, come me - "ma perché non ce ne siamo andati quando abbiamo visto questi due bifolchi a zonzo nel bosco..?! In questo posto dimenticato da Dio e dagli uomini!"...

Figurati quanto potrà - e pure giustamente direi - odiarla quella natura ora.. selvaggia ed incontaminata!

Se solo se ne fosse rimasto a a casa, con le chiappe inchiodate sul divano, al sicuro, a guardarsi la partita in tv... quanto sarebbe stato meglio...

Ned Beatty, Bill McKinney

Un tranquillo weekend di paura (1972): Ned Beatty, Bill McKinney

E poi c'è Drew, (Ronny Cox) così entusiasta della sua schitarrata epica, anzi, mitica... accompagnando quella sorte di extraterrestre menagramo, che dal ponte di corda l'ha pure salutato...e iettato! O era solo un avviso?

Lui, Drew, rappresenta la bilancia morale del quartetto: la sua coscienza!

Lui si è sì fuso subito con quella natura, così trascinato da quell'entusiasmante duello/concerto - assolo... che però si rivela subito monito ed ammonitrice... in quel gesto stizzoso ed inaspettato: una mano allungata, un saluto invitato, invocato...offerto e negato, sicuramente malamente non ricambiato... da quello sgorbio di natura.

 

 

Ma Drew non si lascia scoraggiare.

Si gode il viaggio, imparziale, senza remore e placidamente fuso nell'ambiente, in quella natura - non selvaggia, ma solo bellissima, per lui - artista sensibile qual'è - non è come Lewis lui, un fanatico in una natura sempre e soltanto selvaggia! E da cui si aspetta la proverbiale ostilità: è quella per Lewis la vera bellezza della natura; se non altro, giusto per il gusto di mettersi alla prova.

Burt Reynolds, Bill McKinney

Un tranquillo weekend di paura (1972): Burt Reynolds, Bill McKinney

 

E la prova verrà eccome!

Dura... Durissima!

 

Quando però si ritroverà, suo malgrado, richiamato di fronte alla natura "ostile" del compare Lewis, Drew richiama subito ed opporrà a sua volta, la morale, la coscienza, la legge! Quella del sistema cosiddetto civile! Non la legge "di natura", ne quella"degli uomini" smarriti in essa ed in se stessi!

Jon Voight, Bill McKinney, Ned Beatty, Burt Reynolds

Un tranquillo weekend di paura (1972): Jon Voight, Bill McKinney, Ned Beatty, Burt Reynolds

 

La maggioranza vince sempre, senza quasi mai indovinare, senza quasi mai essere giusta (nazismo, comunismo, e tutti gli ismi).

E così Drew scava... ma perché così ha deciso la sua morale "democratica"...

Non perché gliel'abbia ordinato qualcuno che prima gli ordinava di remare...

 

Dalla sepoltura di quell'uomo, selvatico e selvaggio, ora cadavere, Drew non sarà più se stesso...

Di fronte alla forza, ora rabbiosa, della natura, ora matrigna, vendicativa, quasi fosse offesa per la perdita di quel suo figlio animalesco e brutale... il buon uomo ritrova il suo raziocinio, smette di remare... e si mette a pensare...

Non si accorgerà nemmeno, non farà nemmeno in tempo a pentirsi, neanche nell'intima coscienza... che la natura, cattiva ed ingiusta stavolta, verrà a prendersi la sua vendetta.

Così... a casaccio... e quasi mai giusta nemmeno lei - come la suddetta maggioranza!

Burt Reynolds, Ronny Cox

Un tranquillo weekend di paura (1972): Burt Reynolds, Ronny Cox

 

Poco dopo, Drew cade tra le rapide e proprio nello sgomento generale la natura, quella selvaggia, tanto perseguita da Lewis, si manifesta con una dimostrazione di forza verso l'uomo inerme.

Sarà una catastrofe.

Bellissima la lunga sequenza del naufragio con inquadrature anche a pelo d'acqua, a livello degli attori, chiamati qui a davvero una provante "prova" di realismo; lì vediamo in quasi tutte le sequenze della medesima scena, impegnati davvero, in prima persona, a mollo tra le tumultuose e anche troppo fresche acque (spero per loro più temperate di quelle saggiate dal sottoscritto in due esperienze di rafting, l'ultima davvero provante, al limite dell'attacco "di panico").

Burt Reynolds, Ned Beatty, Jon Voight

Un tranquillo weekend di paura (1972): Burt Reynolds, Ned Beatty, Jon Voight

 

Anche secondo me il tizio lassù sulla rupe non è lo stesso; resta enigmatico il suo ruolo ai fini del film: non riesco mai a capire se imbracci il fucile con l'intento convinto di uccidere il protagonista... o lo faccia solo per autodifesa, una volta che si avvede, all'ultimo, della freccia che gli sta puntando contro Ed...

A d'ogni modo sembra sorvegliare il fondo della gola, e comunque, non ci è confermato che Drew sia stato colpito da una proiettile... non si distingue il colpo di fucile ne ci viene mostrata alcuna ferita inerente.

Gli stessi EdBobby non c'è ne forniscono nessun indizio, ci viene solo restituita la penosa immagine di Drew tutto disarticolato, scombinato, destrutturato.

Così com'è è accaduto all'intento degli stessi protagonisti: una gita lungo il fiume, alla ricerca di un mondo che presto andrà perduto per sempre in nome della civiltà e del suo progresso.

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