La recensione su Pot au feu

di mm40

6 stelle

Un marinaio, due anziane giocatrici di dama, una coppietta di innamorati, un uomo che si fa la barba: tutti fumano marijuana. Tranne una sgraziata ragazza che tenta invano di arrotolarsi un joint, con esiti disastrosi.

Nove minuti di film intrisi di ironia: Pot au feu, tanto per cominciare, in francese significa bollito di carne e, fra una scenetta e l'altra in cui osserviamo la quotidianità di un mondo in cui fumare cannabis è legale e diffuso, osserviamo le disastrose peripezie di una ragazza intenta ad arrotolarsi un joint mentre ascolta alla radio la ricetta del... bollito di carne, in lingua francese! Un Robert Altman meno noto, quello di questo cortometraggio, che in effetti quantomeno in Italia è rimasto a lungo inedito: Pot au feu ci è arrivato solamente grazie agli extra del dvd del documentario Altman (Ron Mann, 2015, Feltrinelli). Da segnalare la presenza del regista, all'epoca quotatissimo per i suoi lavori televisivi negli Usa, nei panni di un giocatore di scacchi, ovviamente avido consumatore di marijuana. Un corto comico, quasi surreale, l'ennesima sfaccettatura non del tutto prevedibile di Robert Altman. 6/10.

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