Regia di Paolo Gioli vedi scheda film
Il gesto atletico di un tuffatore rivisto attraverso lo sguardo destrutturante di Gioli.
Secondo lo stesso autore, Del tuffarsi e dell'annegarsi è la "opinione" che il regista ha del tuffatore-protagonista del cortometraggio; nessun termine potrebbe essere migliore in questo caso. Anzi: tutti i film di Paolo Gioli sono 'opinioni' in questo senso, cioè nell'approccio sperimentale che soggettivizza l'azione in scena, destruttura la (eventuale) narrazione e manipola a proprio piacimento i soggetti in campo (difficilmente intendibili più "oggetti" di così); il cineasta-artista visivo veneto applica con buona padronanza tecnica il libero arbitrio sull'immagine, ricomponendola tramite numerosi espedienti (fotogrammi rovesciati, in negativo, raddoppiati e via dicendo) ed esercitando su tutto ciò un monumentale lavoro di montaggio. Gli 11 minuti scarsi di durata di Del tuffarsi e dell'annegarsi non hanno granchè sul piano dell'intrattenimento, chiaramente, ma i film di Gioli non hanno alcuna ambizione in tal senso: non devono per forza raccontare, se non del suo stesso autore. 5,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta