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Vogliamo vivere

Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Vogliamo vivere

di axe
8 stelle

1939, Varsavia. Una compagnia teatrale prova una commedia sulla Gestapo; nell'attesa di portarla in scena, s'impegna in repliche dell'Amleto. I leader della compagnia sono i coniugi Tura. Josef divide le sue preoccupazioni tra la ricerca della perfezione sul palcoscenico e le attenzioni per la giovane moglie Maria, la quale riceve ciclicamente fiori da un ammiratore ignoto. Quest'ultimo personaggio, infine, si rivela. E' Sobinsky, un aviatore. L'attrice gli dà corda, pur rimanendo fedele a Josef. La commedia sulla Gestapo non va in scena; è bloccata dalla censura governativa, che vuole evitare di inasprire le tensioni con l'ingombrante vicino, la Germania nazista. Di lì a poco, le truppe tedesche invadono la Polonia; non è più tempo di teatro. Sobinsky combatte per il suo paese partecipando a missioni di bombardamento sulla Germania decollando dalle basi inglesi; la compagnia dei Tura tira avanti come può. Tutti tornano ad agire all'unisono, nell'occasione dell'arrivo sul suolo polacco di un collaborazionista, le cui informazioni possono essere molto pericolose per le attività della resistenza. Commedia d'ambientazione bellica di produzione statunitense, "Vogliamo Vivere !" fu distribuito nel 1942, mentre il nazismo opprimeva metà Europa. Quest'opera, diretta dal regista di origine tedesca Ernst Lubitsch, racconta di speranza e, come ispira il titolo italiano del film, voglia di vivere. I membri della compagnia teatrale, grazie alle loro abilità, inventiva ed esperienza maturata con la preparazione della commedia - satirica e veritiera - sulla Gestapo, si prendono gioco del nazismo, interpretando i suoi accoliti meglio di come essi stessi ... sarebbero stati in grado di fare. La trama è complessa in rapporto alla breve durata. Il regista descrive la Polonia ante-guerra come una nazione pacifica. Qui le persone vivono esistenze tranquille; l'occupazione tedesca le sconvolge, portanto il terrore, la povertà, la sfiducia. La lotta contro l'invasore prosegue, tra l'altro, con i movimenti di resistenza. Gli intrighi del professor Siletsky, vera "anima nera" del racconto, collaborazionista al soldo della Gestapo riuscito ad inflitrarsi tra le fila dei combattenti polacchi in Inghilterra, rischiano di compromettere l'azione dei patrioti in clandestinità. Qeusto personaggio è tratteggiato nel modo peggiore possibile; infido ed opportunista, sceglie di stare dalla parte del nazismo semplicemente pechè lo immagina vincente, nonostante sia consapevole degli orrori che esso reca. L'evoluzione della trama non gli riserva una buona sorte; l'azione combinata dei coniugi Tura e del loro seguito, con Sobinsky, soldato dell'aria, porta alla sconfitta dell'intera fazione avversa, di cui fa parte anche l'ufficiale delle SS Ehrardt,  - ben interpretato da Sig Ruman, anch'egli di origini tedesche - prototipo del nazista stolido, fanatico, pronto a tiranneggiare i sottoposti (Schultz !) e terrorizzato dall'ipotesi che lo si possa sentir parlar male dei superiori. Tra i personaggi positivi abbiamo i già citati coniugi Tura, Josef e Maria, e l'ufficiale Sobinski. I tre sono protagonisti di una sottotrama sentimentale, che si intreccia con la vicenda principale. Maria Tura è contesa tra il maturo, pomposo e carismatico marito Josef, ed il più giovane aviatore Sobinsky, il quale avvia un coraggioso corteggiamento immaginando che la donna s'innamori di lui e possa pertanto lasciare il legittimo consorte. Maria si barcamena tra i due, rimanendo infine, almeno formalmente, fedele al marito; in nome degli ideali comuni, i due rivali mettono da parte contese e contrasti, e collaborano lealmente. L'epilogo del racconto è certamente poco credibile, ma è comunque piacevole; la compagnia teatrale riesce ad impossessarsi dell'aereoplano a disposizione di Hitler, giunto in visita nella Varsavia occupata, grazie alle doti di un attore sosia e buon imitatore del dittatore, e fuggire in Gran Bretagna. Josef e Maria Tura sono interpretati, rispettivamente, da Jack Benny e Carole Lombard, deceduta poco dopo la conclusione delle riprese nel corso di un incidente aereo. Il film è a tratti ingenuo; comunque appassionante. Ben descrive le tristi condizioni di una nazione occupata; la negatività degli invasori, ironizzando sui loro fanatismo e scarsa intelligenza; la malvagità dei, purtroppo immancabili, delatori; altrettanto validamente racconta del contrasto a tale stato di cose, evocando l'idea di una lotta corale, condotta ciascuno sfruttando al massimo le proprie capacità. Un lampo di speranza squarcia l'oscurità dell'oppressione.

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