Regia di Romano Scarpa vedi scheda film
Una bambina cerca di vendere fiammiferi, la notte di Capodanno, aggirandosi fra le strade innevate di una città. Nessuno la aiuta e lei muore.
Nonostante i titoli di testa accreditino soggetto e sceneggiatura a Romano Scarpa omettendo qualsiasi altro autore per la storia messa in scena, è abbastanza evidente che La piccola fiammiferaia sia un adattamento a cartoni animati dell'omonima fiaba di Hans Christian Andersen. Nove minuti scarsi durante i quali si consuma la tragedia di Stella, bambina morta per strada nella gelida notte di Capodanno; la storia si conclude però come se si trattasse di un lieto fine, con la nonna della piccola che chiama a sè in cielo la nipotina: ciascuno tragga la morale che gli sovviene, certo è solo che, come storia per l'infanzia, quella della piccola fiammiferaia è davvero atroce. Ma non nel 1953 in cui esce questo cortometraggio, diretto da uno dei futuri Maestri dell'animazione italiana (e di fama internazionale), cioè Romano Scarpa, fra le principali firme della versione nostrana di Topolino. Questo è il suo primo lavoro per il cinema, ma anche l'ultimo; altri due corti girerà negli anni Settanta, ma saranno destinati al piccolo schermo. Tecnicamente ed esteticamente ineccepibile, la pellicola vede inoltre la partecipazione del Quartetto Cetra, con canzoni originali, per la colonna sonora. 6,5/10.
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