Regia di Adriano Aprà vedi scheda film
Olimpia e Daniele sono una giovane coppia, la loro piccola figlia è malata gravemente.
L'esordio dietro la macchina da presa per uno dei più noti critici italiani, l'ancora piuttosto giovane Adriano Aprà (classe 1940, percui qui trentenne), non poteva che essere con un film 'autoriale' come questo Olimpia agli amici. Opera complessa oltre ogni necessità, ai limiti del cervellotico, la pellicola fa leva su atmosfere bergmanianamente silenti e sparuti dialoghi laconici o sentenziosi, lunghe sequenze in interni durante le quali accade poco o nulla, musiche pressochè azzerate e nella sceneggiatura scritta insieme a Gianni Menon non è prevista alcuna spiegazione o alcuno stratagemma narrativo che aiuti lo spettatore a comprendere meglio la situazione o le psicologie dei personaggi. Nel complesso, per quanto girato in maniera asciutta (fors'anche antispettacolare) e con indubbi argomenti a sua disposizione, Olimpia agli amici è una pellicola ostica la cui visione lascia presumibilmente meno di quanto vorrebbe lasciare; esemplifica i toni del lavoro già la didascalia in apertura, che cita un grande cineasta contemporaneo quale Jacques Rivette. "Il cinema necessariamente affascina e violenta. Così esso agisce sulle persone. E' qualcosa di assai torbido, che si vede nel buio, dove si proietta la stessa cosa che nei sogni. Qui è il luogo comune ad essere vero". Nel cast Olimpia Carlisi, Daniele Dublino, Pierluigi Aprà (fratello minore del regista) e Maria Pia De Cenzo, madre di questi ultimi due. Produzione televisiva Rai. 4,5/10.
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